Moda e opera lirica, il connubio creato dall’istituto “F. Orioli”

VITERBO – La scorsa estate, l’associazione “XXI SECOLO” ha proposto all’Istituto Professionale “ F. Orioli” ed in particolare, all’ indirizzo “Produzioni Tessili e Sartoriali-Moda”, la collaborazione nella realizzazione dei costumi dei coristi per l’opera lirica “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti, che verrà portata in scena il prossimo 18 e 20 marzo presso il Teatro dell’Unione di Viterbo.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra comune di Viterbo e ATCL, sostenuto dal MIC, accanto a professionisti e talenti del settore, ha visto coinvolte le alunne dell’istituto professionale e le loro insegnanti delle materie di indirizzo che hanno lavorato, seguendo le indicazioni fornite tanto dalla costumista, quanto dalla regista della compagnia che, con il debutto viterbese di questa moderna e sempre attuale opera buffa, aprirà un circuito lirico che coinvolgerà i più prestigiosi teatri del centro Italia.
L’idea, seppur impegnativa, è stata accolta da subito con entusiasmo, riconoscendola sia come stimolante momento di FARE-SCUOLA e di arricchimento curricolare che, come opportunità di coniugare le competenze didattiche, alle applicazioni di un saper-fare in un reale contesto lavorativo, sperimentando così il collegamento delle istituzioni scolastiche con il mondo del lavoro, la società e il territorio.
L’avventura, nell’incontro tra la scuola e l’opera lirica, ha portato ad un appassionante e appassionato lavoro, in un anno scolastico reso ancor più difficile dai limiti imposti dalla pandemia.
Tutto lo staff della scuola ha sperimentato un nuovo modo di fare scuola e oggi si sente all’altezza, non solo per aver guidato le alunne a lavorare per il teatro, ma per avere avuto oltre alle specifiche competenze sartoriali, anche i requisiti per affrontare punti di forza e criticità del settore, quali l’attitudine a lavorare in team, la capacità di adattamento, la gestione dello stress e…la creatività.
Le studentesse, non si sono limitate al ruolo di sarte, ma con questa esperienza, sono state parte attiva della filiera, intervenendo nella fase di realizzazione dei cartamodelli, interpretando le proposte della costumista, scegliendo tessuti e accessori, realizzando prototipi, sviluppando le diverse taglie e, con il piazzamento ed il taglio dei tessuti, dando vita al guardaroba degli artisti e…ancora, provando la gratificazione e l’orgoglio di aver realizzato un prodotto non seriale ma, tutto artigianale, in cui anche le piccole ingenuità di una ancora acerba esperienza, diventano punto di forza di capi “unici”, ognuno espressione di estro, buona volontà, fatica, di ciascuna di loro.

Nel laboratorio – moda della scuola, tutti hanno lavorato in gruppo, insieme hanno letto il testo dell’opera lirica e annotato impressioni e suggestioni, insieme hanno raccolto idee, materiali, modelli d’epoca e campionari di stoffe, insieme hanno ideato i costumi e progettato gli abiti… hanno sognato da protagoniste, poi si sono più umilmente calate nel ruolo di esecutrici di chi, professionista del settore lo è già e, dal quale si apprende costantemente che, nel mondo della MODA, si mettono in scena abilità diverse, ciascuna delle quali diventa “mezzo di comunicazione” e veicolo di un messaggio.
Fiere di appartenere e di essere state parte, seppur piccola, del caleidoscopico spazio scenico del teatro, luogo magico, dove la fantasia è capace di creare l’immagine di un mondo, qualche volta più vero della realtà.

Le docenti: Alessandra Perugi, e le colleghe Loredana Aquilanti, Mariangela Chighine, Angela Vittoria Goletti, Micaela Nascenzi, Serena Cerasa e Irene Baldini.

 

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