Montalto, al teatro Lea Padovani in scena “Grisù”

MONTALTO DI CASTRO ( Viterbo) – La Stagione Teatrale del Teatro Lea Padovani, nata dalla collaborazione tra il Comune di Montalto di Castro e l’ATCL Circuito multidisciplinare dello spettacolo dal vivo del Lazio, sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, presenta, per a Teatro con Mamma e Papà, spettacoli per i più piccoli, domenica 9 febbraio alle ore 18,00, Grisù, drammaturgia Manuel Renga e Marco Pagot, regia Manuel Renga, con Jasmine Lazzoni, Andrea Messina, Jacopo Violi, Sara Zappa, Carlotta Prando. Sulla scia dei family show Il Gruffalò e Malèfici Fondazione Aida ets ha intrapreso una nuova avventura e ha aperto un canale di collaborazione con Mondo TV Group. In particolare, l’interesse si è incentrato sul personaggio di Grisù, fortunato cartone ideato 60 anni fa dai fratelli Toni e Nino Pagot, pionieri dell’animazione italiana. È nato così il progetto di collaborare alla realizzazione di un musical in lingua italiana. Accettando questa nuova sfida il draghetto Grisù calcherà i palcoscenici italiani per la prima volta nella storia del franchise. Lo stesso Marco Pagot si è reso disponibile a contribuire alla trasposizione drammaturgica, un lavoro a quattro mani condiviso con il regista Manuel Renga, al fine di qualificare e tradurre per la prima volta nel linguaggio teatrale le storie del famoso draghetto. Grisù, un giovane draghetto sputafuoco, vive con il papà Fumè in una caverna sotto al vulcano proprio vicino al paese in cui vive Stella, la sua migliore amica umana. Anch’essa vive con il papà David, il capo dei pompieri locali. Grisù e Stella hanno un sogno nel cassetto: lei vuole diventare giornalista lui vuole diventare vigile del fuoco, cosa piuttosto difficile per un draghetto sputafuoco. Qualcosa, o meglio qualcuno, decide però di mettere loro i bastoni fra ruote. Una losca figura appare prima negli incubi di Grisù e poi in carne e ossa proprio lì, nelle strade del paese. Malasorte è il suo nome e si nutre delle paure degli esseri umani. La paura di rimanere soli per Malasorte è una fetta di torta violetta, la paura di non riuscire è un bel pollo arrosto blu, la paura di perdere le persone che amiamo è una macedonia di tutti i colori.Grisù e Stella, come tutti i bambini di quell’età, di paure ne hanno tante: dovranno imparare a capirle e affrontarle, perché come dice David “un eroe non è chi non ha nessuna paura, ma chi riesce a vincerla!”. Malasorte, non riuscendo ad averla vinta attraverso gli incubi in cui immerge i ragazzi, appare dal vivo cercando malamente di travestirsi: prima da venditore ambulante di strani aggeggi che rimbambiscono chi li usa, poi come fantasma del bosco. La squadra dei nostri eroi riesce a tener testa a Malasorte, scacciandola con delle gran fiammate di Grisù. Tuttavia, il suo piano finale, che prevede il rapimento di David e Fumè, metterà a dura prova i nostri giovani protagonisti. Coraggio, l’avventura li chiama! Grisù rappresenta così la forza di chi non si rassegna di fronte alle difficoltà e desidera cambiare, dare una svolta positiva alla vita, aiutando gli altri e smettendo di spargere fuoco distruttore! Non è facile per Grisù portare avanti il suo sogno, perché spesso le emozioni prendono il sopravvento facendo fuoriuscire le fiamme dalla sua bocca che provocano degli imprevisti. Ma non perde la speranza e soprattutto non smette di sognare affermando con forza: “Un pompiere non si arrende mai!”

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