Montalto di Castro, caporalato: indagati 6 soggetti e 4 aziende agricole

MONTALTO Dl CASTRO (Viterbo) – I Carabinieri delle Stazione di Montalto di Castro in collaborazione con i militari dei Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Viterbo, tra Montalto di Castro e Tarquinia hanno dato esecuzione ad Ordinanze cautelari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Civitavecchia, nella fattispecie n. obbligo di presentazione alla p.g. e n. 3 provvedimenti interdittivl all’esercizio dell’attività imprenditoriale nel settore agricolo, nei confronti di 4 persone titolari di altrettante aziende agricole, tutte ritenute responsabili, a vario titolo, del reato di Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, C.d. “Caporalato” (art. 603 c.p.). Il provvedimento del Giudice è stato disposto al termine delle complesse e prolungate indagini compiute dal Comando Stazione Carabinieri di Montalto di Castro, in collaborazione con il personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Viterbo, nell’ambito di un procedimento penale che ha visto indagate complessivamente 6 soggetti e 4 società agricole.
Le indagini poste in essere in collaborazione con il personale della specialità dell’ Arma, consentivano di riscontrare sul litorale della Tuscia l’esistenza di una consorteria che con ogni probabilità aveva posto essere un consolidato e diffuso sistema di sfruttamento del lavoro di cui beneficiavano alcune aziende agricole del posto. Più nel dettaglio, veniva accertato che tre di esse si erano affidate ad un cittadino pakistano, il quale per mezzo di 2 società a lui riconducibili reclutava manodopera tra i propri connazionali e tra cittadini nord africani ospiti di centri di accoglienza della zona, ovvero tutte persone versanti in stato di indigenza ed in alcun. casi clandestini, in quanto privi di permesso di soggiomo. Gli elementi acquisiti consento allo stato di ritenere che approfittando del loro stato di bisogno gli operai erano costretti a lavorare giornalmente, anche alle intemperie, senza alcuna tutela giuridica, sprovvisti di idoneo abbigliamento e dispositivi di protezione individuale e senza la necessaria formazione professionale, il tutto per una paga nettamente inferiore a quella prevista dai contratti provinciali del lavoro.

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