Montefiascone, gran segnale dallo sciopero degli arbitri del settore calcio

di PIETRO BRIGLIOZZI –

MONTEFIASCONE ( Viterbo) – Nella seduta della Lega Dilettantistica Regionale Calcio, che si è tenuta nella storica sala Innocenzo Terzo nella Rocca dei Papi in Montefiascone, al di là dell’assegnazione delle varie medaglie, riconoscimenti ed onorificenze a coloro che si sono messi in luce sia in campo nazionale che internazionale, lo sciopero degli arbitri del settore dilettantistico ha fatto la parte del leone.

Alla manifestazione sono stati presenti le alte cariche della Federazione, Riccardo Viola, Carlo Aronne, Ugo Baldi,  insigni campioni, che hanno lasciato la loro traccia nel segmento sportivo in cui hanno militato ed i politici locali nelle persone della sindaca Giulia De Santis, dell’assessora Carla Mancini, del consigliere Renato Trapè, del presidente della Provincia Alessandro Romoli e di altri sportivi come il presidente dell’A.S.D Montefiascone Calcio, Lorenzo Minciotti, il Calciatore Ennio Cuccuini, il grande preparatore atletico Fernando Fumagalli ed altri.

Il tema predominante di tutta la manifestazione si è concentrato sulle affermazioni del presidente Regionale del Coni, Riccardo Viola, figlio del grande presidente della Roma di qualche anno fa, Adino Viola. Viola ha parlato dello sciopero dell’intera classe arbitrale, che ha incrociato le braccia in questo fine settimana a seguito degli incresciosi e deplorevoli episodi, che si sono verificati nel campionato di terza categoria nella gara di domenica scorsa, primo dicembre, tra il Corchiano ed il Cellere, ove alcuni calciatori hanno assunto i suddetti comportamenti sfogati in una violenta aggressione all’arbitro Cavalleri con l’infrazione del capitello del braccio sinistro ed è stato necessario una visita presso l’ospedale S. Carlo da Nancy, ove gli è stata assegnata l’infrazione e una prognosi di trenta giorni. Viola ha anche espresso un suo personale giudizio su quanto deciso dal giudice sportivo, sostenendo che sarebbe stato opportuno prendere provvedimenti più incisivi.  Atteggiamenti che non hanno nulla a che vedere con il calcio, che sono andati ben oltre delle regole sportive e sono sfociate nella violenza anche sociale ledendo il diritto dell’incolumità delle persone e del loro rispetto civile. Grande commozione quando è stato premiato l’Airone di Montefiascone, Livio Trapè, vincitore della medaglia d’argento nella prova in linea e quella d’oro a squadre nelle Olimpiadi tenute in Roma nel 1960.

E subito dopo quando è stata premiata Flavia Carletti Campionessa Europea di Softball, che ora gioca in una squadra olandese e, per lei, hanno ritirato l’onorificenza i genitori. Poi la concessione di onorificenze a tanti altri atleti, veri campioni.

Trapè, nel suo intervento, tra l’altro, ha tenuto a sottolineare il principale postulato necessario per raggiungere gli alti traguardi nello sport e essere chiamati campioni. Lo sport è sacrificio, senza sacrificio non si raggiungono i risultati.

 

 

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