Mozione contro la localizzazione del deposito delle scorie nucleari

Riceviamo e pubblichiamo: “Egregio sig. Presidente del Consiglio comunale, Fernando de Angelis Egregio sig. Sindaco Mario Mengoni. Oggetto: MOZIONE “Localizzazione del deposito nazionale di stoccaggio per le scorie nucleari”. Con il nulla osta del Governo, la SOGIN (società pubblica di gestione del nucleare, incaricata allo smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi), ha redatto e reso pubblica la Carta nazionale delle aree idonee (CNAI) allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, in conformità al decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31 (Disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché benefici economici, a norma dell’articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99). Ad oggi le aree idonee individuate in Italia sono 51 e tra queste, 21 rientrano nel territorio della Tuscia. La mozione in oggetto è tesa a manifestare il profondo dissenso del Consiglio comunale di Ronciglione alla localizzazione nel territorio della Tuscia del Deposito nazionale di rifiuti.
E’ quindi urgente sottoporre l’annosa questione anche alla cittadinanza, attivarsi e chiarire:
1) Quali conseguenze può avere su un territorio a vocazione agricola e turistica la realizzazione di un impianto come quello prospettato ?
2) Conoscere come si sono attivati i nostri rappresentanti politici nelle maggiori istituzioni regionali, nazionali ed europee per scongiurare le gravissime ricadute che avrebbe la realizzazione di un impianto di questo tipo nella nostra provincia.
3) Ovvero, cosa hanno proposto o cosa hanno elaborato i nostri rappresentati politici delle maggiori istituzioni regionali, nazionali ed europee per controbilanciare le gravose perdite ed i danni che la realizzazione di un impianto di tal fatta comporterebbe.
Il Consiglio comunale invita, dunque la Regione e tutti i consigli comunali della provincia di Viterbo a praticare ogni utile iniziativa finalizzata a far desistere il Governo da ogni possibilità di allocare sul territorio della Tuscia il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi sottolineando come questa selezione, ben 21 siti idonei, sia stata condotta da Sogin in maniera quantomai approssimativa. Tali dubbi sono stati per altro espressi anche da docenti dell’ università di Torino e della Tuscia.
Premesso che:

• la SOGIN, società pubblica incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, il 30 dicembre 2020 ha ricevuto il nulla osta del Governo per pubblicare la mappa dei siti individuati per lo stoccaggio dei rifiuti e ha in seguito pubblicato sul sito la Carta nazionale delle aree più idonee (CNAI) a essere adibite a deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani;

• tale deposito sarà costituito da una superficie di 150 ettari, suddivisi in 40 ettari per il Parco tecnologico e 110 ettari come area di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Il deposito avrà una struttura a matrioska: all’interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle, verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale (moduli), che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati. In un’apposita area del deposito, sarà realizzato un complesso di edifici idoneo allo stoccaggio di lungo periodo di circa 17 mila metri cubi di rifiuti a bassa, media e alta attività, che resteranno temporaneamente al deposito, per poi essere sistemati definitivamente in un deposito geologico;
• detto documento menziona tra le aree del Paese adatte per l’allocazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari, 21 contesti territoriali della provincia di Viterbo;

considerato che:

• le previsioni contenute nella CNAI e relative all’idoneità delle suddette zone a ospitare sul proprio territorio detto deposito nazionale, appaiono contrastanti con le Linee guida tecniche dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
In particolare, si afferma che nella scelta del luogo di ubicazione di detto deposito occorre considerare, quali condizioni di esclusione, aree ove sono presenti paesaggi, habitat e specie animali e vegetali tutelati, le zone con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità e i luoghi di interesse archeologico e storico;
Inoltre La presenza di una importante falda freatica, sfruttata ad uso idropotabile dalla comunità sull’intero territorio, sconsiglia a priori l’utilizzo delle zone proposte, con casi addirittura di possibile interferenza diretta con captazioni pubbliche, come riportato da un gruppo di quindici geologi della provincia di Viterbo.
Oltretutto secondo studi molto accreditati è certo che crollerà il valore degli immobili nel raggio di 5 chilometri dal sito del deposito e i danni al valore immobiliare si ripercuoteranno fino a 30 chilometri di raggio. 30 chilometri non è una cifra a caso, ma è l’ombrello di ricaduta di materiale radioattivo in caso di incidente.
rilevato che:

• le aree del territorio della nostra provincia, menzionate dalla CNAI, presentano caratteristiche tali da soddisfare i criteri di esclusione previsti dalle Linee guida tecniche emanate dall’ISPRA.

considerato che:

• il deposito nazionale unico verrà utilizzato, oltre che per lo stoccaggio di circa 78 mila metri cubi di rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa intensità, anche per lo stoccaggio, per tutto il tempo necessario alla individuazione di un deposito geologico opportuno, di circa 17 mila metri cubi di rifiuti a media e alta radioattività di cui 400 metri costituiti da combustibile

nucleare riprocessato all’estero o non riprocessabile per il tempo necessario;

IMPEGNA

il Sindaco a:

 praticare ogni utile iniziativa, anche di concerto con la Regione ed i Comuni della Provincia di Viterbo, finalizzata a far desistere il Governo nazionale da ogni possibilità di allocare sul territorio della Tuscia il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;
 proporre agli altri comuni della provincia interessati dal progetto ed alla Regione di nominare una Cabina di Regia che, insieme ad ANCI, all’Università e alle organizzazioni di categoria, possa dare supporto tecnico, scientifico e giuridico per predisporre osservazioni necessarie da presentare alla SOGIN.
 essere parte attiva nel sollecitare ed attuare ogni opportuna attività politica ed istituzionale volta a garantire la massima tutela degli interessi, sanitari ed economici del territorio e dell’intera collettività, ovvero che venga posto in essere tutto quanto necessario e strategico per l’ottenimento di garanzie e massima tutela e salvaguardia degli interessi collettivi.
 Dire NO all’autocandidatura. Respingendo che Ronciglione possa essere inserita in una ipotetica carta nazionale delle aree autocandidate (Cnaa)
Il Gruppo Consiliare di minoranza chiede che alla presente mozione sia dato carattere di straordinarietà ed urgenza.

Si ringrazia per l’attenzione”.
i consiglieri Comunali di minoranza Rita Bonanni
Marco Bondini Marco Marcucci Andrea Duranti

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