Museo delle Enciclopedie a Ischia di Castro per la Giornata della Memoria

E’ stata una giornata splendida ad Ischia di Castro quella del 27 gennaio 2024: il sole ha inondato di luce le antiche strade, le pietre, i portali in legno. Silenzio, pace, quiete dappertutto e in ogni angolo di questo gioiello di tufo.
Il 27 gennaio del 1945 invece fu la giornata che rivelò l’orrore: i soldati dell’Armata Rossa entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz e scoprirono ciò che fino a quel momento era stato nascosto: l’Olocausto degli ebrei e di tanti altri cittadini ritenuti dai nazisti non meritevoli di vivere: persone omosessuali, oppositori politici, apparenenti alle etnie rom, malati psichiatrici o semplicemente persone che rifiutarono di riconoscere l’autorità di Adolf Hitler. Tra questi tantissimi esponenti della Chiesa cattolica. Oltre 6 milioni di morti che non possiamo dimenticare, che dobbiamo ricordare.

Il Museo delle Enciclopedie anche quest’anno ha reso omaggio alla memoria di queste vittime e di tutti i loro familiari con un evento loro dedicato: una performance espositiva avvenuta tra le vie di Ischia di Castro che hanno accolto le immagini della mostra “Terezin. La Memoria”. Questa esposizione si replica da cinque anni: è stata già allestita a Roma in alcune scuole superiori, le sue immagini sono state utilizzate durante alcune performance realizzate dagli studenti sempre nella Capitale, e dal 2022 al 2023 ha fatto parte della Pentalogia allestita dal Museo delle Enciclopedie presso il Palazzo Sforza di Proceno.
“Ho voluto creare un ideale collegamento di contrasto tra la pace, la serenità e la bellezza di Ischia di Castro e delle sue architetture con le immagini di uno dei luoghi che hanno visto compiersi gli orrori delle deportazioni, delle segregazioni e dello sterminio”, dice Alfredo Mariani, autore delle immagini e fondatore del museo. “E’ importante ricordare, ricordare sempre. E trasmettere ai più giovani e a tutte le persone distratte, disinteressate, superficiali, l’ombra della infinita tragedia avvenuta in quei campi, perché nessuno possa mai più dire “io non sapevo”.

L’allestimento di “Terezin. La Memoria” in questa occasione è stato inusuale: non più eleganti saloni storici o le pareti di una scuola o di altre istituzioni, non più le mani di studenti a sorreggere quei pannelli fotografici, ma stavolta le strade di una cittadina della Tuscia. Strade poco frequentate, ma “non è importante quante persone abbiano assistito oggi all’evento, è importante che l’evento ci sia stato, che la Memoria sia stata ravvivata”, dice Mariani. “Anche e soprattutto grazie alla diffusione che le testate giornalistiche e i media faranno poi di queste immagini, e che il Museo delle Enciclopedie ringrazia per la loro collaborazione e per il loro contributo alla diffusione della cultura”.

 

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE