Museo Naturalistico del Fiore: la programmazione autunnale

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Domenica 4 Ottobre 2020 prenderà ufficialmente il via la programmazione autunnale del Museo Naturalistico del Fiore. Appuntamento con Paolo Maria Guarrera del Museo delle Civiltà, da oramai molti anni inserito si inserisce nella visione di grandi musei internazionali incentrati sull’uomo e le sue culture, per la valorizzazione di patrimoni e testimonianze delle diverse identità e memorie. Per l’occasione verrà presentata La mostra “Le piante e l’uomo” “Allestita”, come si sottolinea in una nota del Muciv, “ allo scopo di proporre all’attenzione del pubblico una riflessione sulla tematica delle piante in relazione alla vita umana nel passato, nel presente e nel futuro. Molto è stato già scritto nel catalogo della mostra in cui oltre 100 piante sono presentate mediante manufatti museali, foto, stampe, campioni d’erbario, parti vegetali che sono state esaminate per i loro utilizzi in: Medicina, Veterinaria e Zootecnia; Alimentazione; Artigianato; Tessitura e Tintoria; Religione e Ritualità. Nelle schede delle singole piante compaiono anche Descrizione, Ecologia e Diffusione delle specie, Simbologia, Mitologia, Iconografie famose, origine dei nomi, nomi dialettali, toponimi (nomi di luoghi derivati da piante) e proverbi. È stata affrontata anche la tematica dello Sviluppo Sostenibile. Non a caso la mostra terminava con un ultimo pannello dedicato all’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”(2015) che, citando i documenti sui principali congressi sull’argomento, si erge all’inizio del XXI secolo a difesa dell’uomo e dell’ambiente. La relazione tra pianta ed essere umano è una delle più istintive e profonde. Sono in causa naturalmente aspetti estetici, psicologici, alimentari, leggendari, scaramantici, rituali, ma una particolare rilevanza assume proprio il ruolo svolto dalle piante (e dai funghi) nel costituire fin dalla più remota preistoria una immensa farmacia a disposizione degli uomini. Fin dai tempi dei più antichi cacciatori-raccoglitori, erano in particolare le donne, per la loro capacità di distinguere tendenzialmente meglio odori e colori, a conservare la sapienza e la tradizione per scegliere e trattare le piante a fini curativi, cicatrizzanti, sedativi e narcotici. Gli atti del convegno che ha accompagnato e arricchito l’esposizione dedicata a “Le piante e l’uomo: scienza, riti, arte e tradizioni – per uno sviluppo sostenibile” si presentano come un importante contributo di approfondimento ai temi proposti dalle varie sezioni della mostra. Gli autori coinvolti affrontano infatti questioni che vanno dalla medicina, all’etnobotanica, all’erboristeria, aprendo un ampio ventaglio di possibili letture scientifiche, rituali, simboliche, tecniche. Molti gli eventi a corollario curati dalla Cooperativa Ape Regina racchiuse nel contenitore progetto “Una festa nell’aia tra piante e tradizioni, visite giochi e passeggiate” a partire dalle ore 10: accoglienza dei visitatori, visite guidate , pranzo al cestino nel giardino botanico con intrattenimento musicale, passeggiata al bosco del Sasseto.

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