Nada all’anfiteatro Cordeschi di Acquapendente

ACQUAPENDENTE (Viterbo) – Nada con la sua voce vellutata intrisa di passioni evocate che parlano di un universo sensuale e persino misterico si appresta a planare all’Anfiteatro Cordeschi di Acquapendente. Voluta fortemente dal Presidente dell’Associazione Teatro Boni Tolmino Piazzai, Sabato 19 alle ore 21.30 presenterà alcuni brani dell’album “La paura va via da se se i pensieri brillano” che si dirotta nella discografia mondiale di questa torrida estate come catalogo avvincente di sensazioni che si susseguono come in un vortice, dalla rabbia alle dichiarazioni d’amore, dalla gioia all’inquietudine. Un viaggio personale, privato, che la sua voce riesce e far vibrare fin dalle prime note. Degnissimo apice per una delle principali fonti d’ispirazione di una nutrita e molto creativa schiera di artisti del nuovo rock italiano. Che proprio in questi ultimi anni hanno preso ispirazione a cammei-canzone di cristallina bellezza che hanno superato la dimensione nazionale grazie alla strettissima collaborazione con chi come il chitarrista inglese John Parish ha lavorato con musicisti come PJ Harvey e gli Eels. Quando la piccola Malanima nasce a Gabbro Frazione di Rosignano Marittimo in provincia di Livorno già respira “aria di note” assieme al padre Gino clarinettista. Appena diciottenne trionfa a Sanremo in coppia con Nicola Di Bari. “Il cuore è uno zingaro” esprime in quegli anni post-sessantottini quel mito del vagabondo che non sa frenare le proprie emozioni. Quindi ama senza una ragione e alle volte senza limiti. Sfogando le sue passioni quando è senza vincoli. Due anni il dopo il sodalizio amoroso-musicale con Jerry Manzoli bassista dei Camaleonti. Inizia una conversione definitiva all’anima pop con “tormentoni” anni 80 come “Amore disperato”. Agli inizi degli anni 90 diventa anche autrice di se stessa apprestandosi a festeggiare i 25 anni di carriera. Sforna Album che la consacrano definitivamente negli anni 2000. Più che per le apparizioni cinematografiche, si fa apprezzare come scrittrice Con le mie madri del 2003, ottiene il Premio Alghero Donna. Otto anni dopo il suo primo romanzo: “La grande casa”. Passano quattro anni e ne arriva un altro “Leonida”. Per vedere la sua autobiografia si dovrà attendere il 2019 con “Materiale domestico”.

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