Natale solidale con la Palestina

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Il Tavolo per la pace di Viterbo, che il 7 ottobre era vicino alle vittime del brutale attacco di Hamas e che rinnova la propria solidarietà agli ostaggi israeliani e ai loro familiari, auspicandone la liberazione, si oppone all’atroce genocidio del popolo palestinese attuato dall’esercito israeliano in modo sistematico, ricorrendo persino alle bombe al fosforo e a un software di intelligenza artificiale (Gospel!) che individua gli obiettivi da colpire a prescindere dalla presenza in essi di civili.
Il numero dei civili morti in due mesi ha superato quello dei civili ucraini in venti mesi di guerra: muore un bambino ogni 10 minuti, secondo l’OMS. Non vengono risparmiati neanche gli operatori ONU e i giornalisti, con un numero di vittime mai registrato in alcun conflitto. La popolazione di Gaza è sempre più stremata, priva di acqua, cibo e cure mediche, una “catastrofe umanitaria epica”, afferma il Segretario generale dell’ONU Guterres (sempre più pesantemente insultato dal premier israeliano).
Eppure il governo Netanyahu non ha dubbi sulla giustezza del suo operato, così come non ce l’hanno i governi di paesi come Stati Uniti e Italia che pochi giorni fa hanno votato contro (il primo) o si sono astenuti (il secondo) su risoluzioni ONU per una tregua umanitaria.
Mai il dolore e lo sdegno avevano indotto la comunità cristiana di Betlemme a sospendere festeggiamenti e addobbi di Natale come gesto di denuncia e segno di solidarietà con i palestinesi di Gaza: “Troppo il sangue sparso per fare come se niente fosse“(fra Francesco Patton, custode di Terra Santa). Anche il Tavolo per la pace di Viterbo non vuole far finta di niente, e rilancia un’azione nonviolenta forte: il boicottaggio dei prodotti israeliani che normalmente consumiamo a Natale (ad esempio datteri e pompelmi) per i quali da anni sono attive campagne internazionali di boicottaggio: bdsmovement.net/, www.bdsitalia.org/index.php/risorse/volantini, www.ampalestine.org/dateboycott).
A chi reputa velleitaria tale proposta, il Tavolo ricorda che analoga posizione è stata presa circa un mese fa dalla vicepremier belga Petra De Sutter, chiedendo che l’Unione Europea attui un divieto di importazione dei prodotti provenienti dai territori palestinesi occupati, e che il proprio governo adotti sanzioni contro Israele e indaghi sugli attentati agli ospedali e ai campi profughi di Gaza
(https://lists.peacelink.it/news/2023/11/msg00008.html ).
Sono decenni che si invoca la soluzione “due popoli, due stati”; ma intanto, disattendendo gli accordi di Oslo, i governi israeliani hanno lasciato che 600.000 nuovi coloni occupassero illegittimamente la quasi totalità della Cisgiordania. Se per Gaza le istituzioni internazionali non faranno nell’immediato nulla di concreto, il popolo palestinese sarà destinato a scomparire e, con esso, andrà definitivamente perduta la dignità di una Umanità che, dopo 75 anni, rinnega la sua più grande conquista storica: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”.
ANPI provincia di Viterbo, ARCI, AUCS, AUSER, Casa diritti sociali, Circolo Viterbo Rifondazione Comunista, Comitato Non ce la beviamo, Aps PARVA Casa delle donne, Rete degli studenti medi, Ass. Sans Frontière, UNICEF, singoli/e cittadini/e.

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