di MARIELLA ZADRO-
VITERBO- “Chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà; chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà “con queste parole tratte dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi, è iniziata l’omelia del vicario generale don Luigi Fabbri durante la celebrazione eucaristica nel giorno dedicato al ricordo di San Lorenzo.
San Lorenzo, patrono della nostra città e di molti paesi della provincia di Viterbo.
San Lorenzo è stato uno dei sette diaconi di Roma e viene ricordato il 10 di agosto a ricordo del martirio subito, proprio in questo giorno dell’anno 258 voluto dall’imperatore romano Valeriano.
Presenti nel duomo, una rappresentanza dei Cavalieri del Sacro Ordine Costantiniano di San Giorgio, la confraternita di san Giuseppe della Sacra Famiglia, l’Arciconfraternita del Gonfalone e di Bagnaia, le suore ospedaliere di Villa Rosa, suor Francesca Pizzaia e suor Elpidia, l’assessore alle politiche sociali del comune Patrizia Notaristefano e alcuni sacerdoti.
Prima della benedizione impartita con la reliquia del santo, don Luigi ha invitato i presenti ad una riflessione. ”Nel mondo germoglia ciò che è stato seminato. Il nostro passaggio sulla terra, sarà significativo se avremo seminato Bene, Carità e Amore “.
