di MARIELLA ZADRO –
VITERBO – La loro musica, non è solo da ascoltare, è da vivere e da partecipare: sono messaggi di pace, di solidarietà, d’ amicizia e d’amore.
Il mondo della mitica band, nata nei primi anni 60 tra Modena e Reggio Emilia dal tastierista Beppe Carletti e la voce di Augusto Daolio, esordisce nel 1963 con il nome Nomadi (forse per il suo intrinseco significato) da allora, non si è più fermata.
L’attuale formazione, vede al comando sempre Beppe Carletti, alle tastiere, alle chitarre Cico Falzone, e Daniele Campani alla batteria, Massimo Vecchi al basso, Sergio Reggioli al violino e, Yuri Cilloni cantante.
Proprio in questi giorni (era il 7 ottobre 1992) trent’anni fa, nella sua Novellara ,nel cuore dell’Emilia Romagna, ci lasciava la voce del gruppo Augusto Daolio.
Dio è morto, Io Vagabondo, Un pugno di sabbia e Gli aironi neri, alcune delle sue canzoni che rimangono a testimoniare il suo particolare timbro vocale inimitabile.
Per ricordarlo, dal 7 ottobre all’8 gennaio 2023 presso lo Spazio Gerra del comune di Reggio Emilia è stata inaugurata una mostra dal titolo “Augusto Daolio: uno sguardo libero. Il viaggio, la musica, l’arte “.
Un modo per ricordarlo, non solo come cantante, ma anche come pittore; infatti, nella mostra si potranno vedere dipinti, fotografie schizzi, taccuini di viaggio, manoscritti e video.
Un ricordo personale del settembre 2019, si accendono le luci sul palco di Civitella d’Agliano in occasione delle feste patronali per San Gorgonio: si accordano gli strumenti, ma il primo pensiero è stato per lui, per Augusto Daolio…
“Cielo grande cielo blu
Quanto spazio c’è lassù
Cammino solo e non ti sento più
Cielo grande cielo blu
Al mio fianco c’eri tu
E il giorno che nasce
Cancella ogni segno di te…
E’ iniziato così il loro concerto.