Noi, privi di senso civico

di MARCO ZAPPA –

VITERBO – In questa situazione avvilente che vede anche Viterbo non immune al Coronavirus non sembra avere molta importanza scrivere di attività, di cultura e di cose da fare.
Non sarà l’epidemia di peste nera ma questa forma virale sta incidendo sulle nostre abitudini e lo farà sicuramente sull’economia.
Quello che posso registrare pur nella mia ignoranza riguardo alla materia, è la mancanza da parte di molti di quel minimo di buon senso che servirebbe se non per annientare, per lo meno per tamponare l’avanzata della trasmissione.
Perché non riusciamo a sopportare quelle poche necessarie indicazioni che ci vengono consigliate?
Da cosa deriva questa indolenza che sembrano avere molti cittadini verso poche, semplici regole che ogni persona dotata di un briciolo di raziocinio dovrebbe avere?
In quelle rare occasioni che sono uscito di casa, nella quale resto confinato anche perché ho la fortuna di potervi esercitare la mia attività d’artista, ho visto comportamenti a mio avviso stupidi e gratuiti: mi è capitato di vedere cassiere prive di accorgimenti (la semplice mascherina) chiacchierare di cose futili con clienti corresponsabili, oppure gente che parlava a distanza con amici contravvenendo ad ogni precauzione.
Mi limito a questi pochi esempi.
Insomma, va bene girare per i negozi, fare la spesa e continuare a vivere con tranquillità senza allarmismi ma cosa costa farlo con un po’ d’attenzione?
Veramente siamo così limitati nella gestione di noi stessi?

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