In questo magico periodo natalizio, raccontare di un concerto della Schola Cantorum e dei piccoli angeli in canto potrebbe sembrare un’impresa ardua per chi, come me, cerca di catturare l’essenza di questi momenti con la penna. Come descrivere qualcosa di unico quando in ogni angolo del mondo si celebra il Natale con melodie e voci? Eppure Bomarzo, questo luogo incantato dove la magia serpeggia tra le antiche pietre col muschio, mi ha ancora una volta sorpreso, chiamandomi a sé con il suo fascino misterioso.
Mi ha accolto un’oscurità quasi mistica, in netto contrasto con il tipico scintillio natalizio che illumina ogni dove in questi giorni. Ma proprio questo buio, interrotto solo dal tenue palpitare di qualche luminaria e accarezzato da un gelido soffio invernale, mi ha guidato come una stella cometa verso il Duomo, dove l’intero paese si era radunato in un’attesa carica di sacralità.
Ed è stato come tornare indietro nel tempo, in un’epoca in cui il calore umano prevaleva su ogni artificio. I volti risplendevano di un’attesa quasi bambina, tutti uniti in un’unica grande trepidazione.
Poi, come per divino disegno, le note della Schola Cantorum hanno iniziato la loro ascesa verso le volte della chiesa, per poi ridiscendere come una pioggia di stelle dorate, accarezzando i nostri volti e penetrando direttamente nei cuori. E in quell’istante, per quella magia che solo Bomarzo sa creare, tutto si è illuminato di una luce interiore, tutto ha acquistato un senso profondo. Le voci bianche sulle note dei classici dei classici, hanno acceso ancor di più quel dolce tepore che solo il Natale sa ispirare.
È questo il motivo per cui amo Bomarzo: la sua capacità di stupirti quando meno te lo aspetti. In quel momento ho compreso: ecco il vero spirito del Natale! Un apparentemente semplice concerto che si trasforma in un ponte verso valori tanto astratti quanto tangibili come l’amicizia, l’affetto, la condivisione, la gioia dello stare insieme. Proprio come in quella Notte Santa, quando un piccolo Bambino ci ha insegnato questi stessi valori, accolto non dal lusso ma dal canto sincero dei cuori, proprio come le voci pure che hanno dato vita a questa serata indimenticabile.
Un ringraziamento speciale va al nostro parroco don Godfey che ha saputo riportare allegria e voglia di fare, ai suoi instancabili collaboratori e a tutti i parrocchiani, protagonisti di questo meraviglioso abbraccio collettivo “Aspettando il Natale”, che ha saputo risvegliare in tutti noi la vera magia di questa festa.
Enzo Maccarelli
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