“Non lasciamo estinguere la castagna DOP di Vallerano”

VALLERANO ( Viterbo) – Riceviamo da Guido Mariani e pubblichiamo: “Pur non avendone alcun titolo, prendo l’iniziativa di rivolgermi a tutti gli interessati in quanto la ultradecennale Associazione Castanicoltori di Vallerano corre il serio rischio di estinzione e con essa si estinguerebbe irrimediabilmente anche il marchio della Castagna DOP di Vallerano, riconosciuto addirittura a livello della Comunità Europea.

L’evento è dovuto ad una lunga crisi di partecipazione degli iscritti, inizialmente, a seguito della inconsistenza produttiva per le gravi malattie che hanno colpito le nostre piantagioni sia giovani che ultrasecolari proprio nella fase in cui si stava iniziando a trarre profitto economico dall’ambìto marchio.
Non nascondo che una delle motivazioni è dovuta anche al conflitto esistente nella popolazione in riferimento alle irrinunciabili e doverose modalità di prendersi cura della sopravvivenza e guarigione delle patologie distruttive delle piante.
Il colpo finale potrebbe essere quello della perdita della sede in quanto richiesto dall’Amministrazione comunale. Questo comporterebbe la dispersione dell’archivio contenente il carteggio con le varie commissioni europee conclusosi nelle relative certificazioni e concessioni. Da qui l’impossibilità di riprendere l’uso legale del marchio.
Ritengo inutile soffermarmi su quanto benessere economico può derivare non solo ai produttori ma anche esercizi commerciali e non ultimo al prestigio e all’immagine storica degli abitanti il nostro paese.
Il buon senso impone l’uso oculato e massiccio di simile pregiatissimo marchio invidiato dai produttori limitrofi e perfino nazionali di castagne. Gli altri sarebbero ben felici di potersi sostituire a noi col nome del loro paese. Per quanto detto, scendendo nel pratico, proporrei di tentare iniziando mediante un’assemblea rifondante con tesseramento al costo simbolico di 1€.
Considerata l’attuale precaria situazione epidemica (e anche il fatto che non abbiamo fretta) di contattarci l’un l’altro e di rimandare la data a tempi migliori, ma intanto parliamone e entriamo nell’ordine di idee di provarci. Poi si vedrà la buona volontà o meno”.
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