“Non una di più”, Roberta Mezzabarba all’ISS Meucci di Ronciglione

RONCIGLIONE ( Viterbo) – L’IIS “A. Meucci” di Ronciglione, organizza per la mattinata del 25 novembre un importante evento, aderendo, come ogni anno, alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

L’evento si svolgerà presso la sala delle Conferenze della Banca Lazio Nord, che l’Istituto ringrazia per l’onnipresente collaborazione e attenzione rivolta verso la scuola; Banca Lazio Nord che, sensibile alla tematica e all’importanza che quest’ultima riveste per tutti ragazzi, ha accolto immediatamente la richiesta per la concessione della sala.

I ragazzi potranno incontrare Roberta Mezzabarba, autrice viterbese già nota per il suo impegno culturale e sociale, e il suo romanzo “Le confessioni di una concubina”.

Quando una vita va in frantumi si può scegliere di essere detrito o isola” afferma l’autrice “Con questo romanzo ho cercato di guidare il lettore in una storia cupa e buia: il racconto doloroso di una donna, assolutamente verosimile e struggente e crudo che travolgerà tutto in un turbine di emozioni. La storia di Misia, la protagonista del romanzo, rende comprensibile quanto possa essere doloroso un abuso anche non prettamente fisico, quanto anche le parole possano distruggere l’anima e la volontà di una persona. Ma questo romanzo è di più è un olocausto di emozioni che esplode in una Fenice.

Successivamente verrà proiettato lo spettacolo teatrale “MISIA: le confessioni di una concubina” la cui drammaturgia è stata scritta dalla stessa Mezzabarba, basandola sul narrato del proprio romanzo.

I ragazzi, poi saranno invitati partecipare a un dibattito aperto con la stessa autrice, come stimolo alla tanto invocata educazione sentimentale.” ci dice la dirigente scolastica Laura P. Bonelli, che poi continua “L’affettività è diventata la misura della nostra partecipazione esistenziale che trova senso e significato nei sentimenti che proviamo come nella disponibilità a fare di sé un dono. Purtroppo le relazioni sono l’anello debole del nostro tempo. L’educazione sentimentale è in primis una crescita del proprio giardino interiore, che deve trovare armonia in sé, prim’ancora di sottoporsi al cospetto della coscienza e della ragione.

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