Nucleare nella Tuscia, Forza Italia leva gli scudi: “Non possiamo sempre e solo prendere schiaffi”

di DIEGO GALLI –

VITERBO – Anche Forza Italia, insieme alle altre forze politiche del territorio, si è subito attivata sulla questione “deposito scorie nucleari”, sito che entro il 2025 potrebbe sorgere proprio nella Tuscia per ospitare tonnellate di materiale radioattivo.

14 sono infatti i comuni nostrani, per un totale di circa 22 potenziali aree idonee, sui quali potrebbe essere edificato l’impianto ad alto livello tecnologico. Questi sarebbero stati scelti secondo dei precisi criteri stabiliti dal Governo, che ne avrebbero attestato la sicurezza dal punto di vista naturale e antropologico.

Il sindaco di Viterbo Giovanni Arena, raggiunto da noi telefonicamente, resta tuttavia relativamente tranquillo. Come da lui dichiarato, “La Tuscia è stata caratterizzata da eventi sismici che potrebbero, all’ultimo, escluderla dai territori idonei a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari”. Il primo cittadino viterbese ha inoltre aggiunto che “la questione va ormai avanti da moltissimi anni” e che la Puglia (altra area “gettonata”) potrebbe essere, invece, la più ideale, avendo un rischio sismico inferiore al nostro.

La realtà, sulla quale il sindaco concorda, è che questi rifiuti da qualche parte dovranno per forza essere stoccati. L’Italia, infatti, non potrà per sempre pagare Inghilterra e Francia per ospitare le proprie scorie.

Forza Italia, in ogni caso, promette di dare battaglia per difendere fino all’ultimo la Tuscia. A ribadirlo è Andrea Di Sorte, vicesindaco di Bolsena e commissario provinciale del partito azzurro.

“Non è una questione riconducibile strettamente a ‘not in my back yard’, perché nel nostro back yard ci sono finite un sacco di cose brutte, tra cui i progetti pilota di geotermia e le centrali di Montalto e Civitavecchia”, ci ha ricordato telefonicamente Di Sorte.

Proprio per questo, ci è stato riferito che FI sta seguendo la questione “deposito nucleare” molto da vicino con i suoi rappresentati negli enti locali e in Parlamento.

La speranza, per Di Sorte “è che dall’amministrazione centrale, arrivi, almeno una volta, un progetto consegno positivo. Sono anni che subiamo scelte, mentre le uniche che vorremo leggere veramente riguardano lo sviluppo infrastrutturale del nostro territorio. Lì siamo fermi”.

“Non possiamo sempre e solo prendere schiaffi. È totalmente inaccettabile – conclude – Evidentemente, chi ci governa, non conosce il nostro territorio e la sua storia. E questo è sconcertante”.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE