“In attesa della decisione del Tar del Lazio sul ricorso presentato dai comitati della Tuscia contro la carta dei siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari, continueremo a essere attenti al problema sicurezza e salute dei cittadini della provincia di Viterbo”. È quanto afferma Stefano Pedica, segretario regionale di Più Europa e capolista alla Camera nel collegio Lazio 2, che ha incontrato alcuni cittadini delle aree interessate. “Tra le 67 aree individuate in Italia come idonee per il deposito, nel Lazio ve ne sono ben 22 e tutte in provincia di Viterbo – sottolinea Pedica-. Si tratta di quelle a Ischia di Castro; tra Ischia di Castro, Canino e Cellere; a Canino; a Montalto di Castro; tra Tessennano e Tuscania; tra Piansano e Tuscania; tra Tuscania, Arlena di Castro e Piansano; a Tuscania; tra Canino e Montalto di Castro; tra Arlena di Castro, Tessennano e Tuscania; tra Arlena di Castro e Tuscania; tra Canino e Montalto di Castro; tra Tarquinia e Tuscania; a Soriano nel Cimino; tra Soriano, Vasanello e Vignanello; tra Gallese e Vignanello; tra Corchiano e Vignanello; tra Corchiano e Gallese e a Corchiano. L’idea è di costruire una gigantesca struttura nella quale per 300 anni sarà stoccato il materiale radioattivo di scarto prodotto negli scorsi decenni dalle centrali nucleari. Non solo, sembra che in quello stesso deposito saranno stoccati anche gli scarti della medicina nucleare e di attività che non hanno nulla a che fare con le centrali. Noi continueremo a difendere la salute dei cittadini e l’ambiente, considerando anche l’impatto che il trasporto dei rifiuti radioattivi avrebbe sulle aree urbanizzate della Tuscia”.

Nucleare: Pedica (+Eu), scorie nel viterbese? Prima la sicurezza e la salute
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