Un nuovo rapporto completo “Incenerimento dei rifiuti e ambiente” pubblicato oggi da Toxics Free Australia (TFA), dall’International Pollution Organization Network (IPEN), Stoccolma, da Arnika, Centre for Environment Justice and Development (CEJAD) in Kenya é dal Centre de Recherche et d‘Education pour le Développement (CREPD) in Camerun, mette in evidenza che la combustione dei rifiuti, in particolare della plastica, produce emissioni atmosferiche pericolose, insostenibili e ingestibili insieme a grandi quantità di residui solidi altamente tossici (ceneri).
Il rapporto boccia l’incenerimento dei rifiuti e conclude che le alternative all’incenerimento dovrebbero essere implementate a livello globale.
Punti chiave del Rapporto
L’incenerimento dei rifiuti non rappresenta una soluzione efficace alla triplice crisi planetaria; al contrario, contribuisce ad essa. La “triplice crisi planetaria” si riferisce a tre gravi minacce interconnesse che stanno mettendo a rischio la salute del nostro pianeta. Queste crisi sono:
1. Cambiamento climatico: Il riscaldamento globale causato dalle emissioni di gas serra sta portando a condizioni meteorologiche estreme, scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello del mare e alterazioni degli ecosistemi.
2. Perdita di biodiversità: La scomparsa di specie animali e vegetali a un ritmo molto più veloce del normale sta riducendo la diversità biologica della Terra, minando la stabilità degli ecosistemi e la possibilità di sostenere la vita umana.
3. Inquinamento: La contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo con sostanze chimiche, plastica e altri rifiuti sta creando gravi problemi di salute per gli esseri umani e la fauna selvatica e sta danneggiando gli ecosistemi naturali.
L’incenerimento dei rifiuti emette ingenti volumi di CO2 e inquina l’ambiente con una serie di sostanze chimiche tossiche, tra cui diossine e mercurio, superando spesso i limiti planetari stabiliti. In particolare, in soggetti con un particolare corredo genetico, l’esposizione al mercurio aumenta il rischio di essere affetti dalla sindrome dello spettro autistico, un disturbo la cui incidenza è in aumento nella maggior parte delle nazioni. L’incenerimento dei rifiuti porta alla distruzione di importanti risorse di fosforo presenti nei rifiuti organici e altera i cicli biogeochimici globali. Le comunità situate nelle vicinanze degli inceneritori possono trovarsi ad affrontare un rischio maggiore di una serie di problematiche sanitarie, dovute agli effetti nocivi delle emissioni.
Le emissioni nell’aria non sono l’unica fonte di inquinamento derivante dagli inceneritori: sia le ceneri volanti che le ceneri pesanti prodotte dall’incenerimento dei rifiuti sono fortemente contaminate da diossine ed altre sostanze chimiche, come i PFAS. Inoltre, il controllo delle emissioni non è completo; alcune sostanze altamente tossiche vengono monitorate soltanto per poche ore, due volte l’anno o non vengono misurate affatto.
Gli inceneritori di rifiuti non possono operare senza sussidi statali e altre forme di sostegno economico dai bilanci pubblici.
Esistono alternative all’incenerimento dei rifiuti per la maggior parte dei flussi, come evidenziato nei report recenti, i quali suggeriscono approcci più sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
Impensabile ed impossibile la presenza in questo comprensorio di un inceneritore di rifiuti.
Jelínek N, Petrlík J, Bremmer J, et al. Arnika – Toxics and Waste Programme / IPEN / TEA / CREPD / CEJAD. Vimr M, designer. 2024. ISBN 978-80-88508-44-1.
Dr. Giovanni Ghirga
Pediatra
ISDE, Italia