Omaggio al grande compositore veneziano Antonio Vivaldi (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – Antonio Lucio Vivaldi, appellato “Il Prete Rosso” per il colore dei capelli è considerato tra i massimi esponenti della musica Barocca. Virtuoso violinista, contribuì in particolare, allo sviluppo del concerto.

Lo hanno ben rappresentato, riscuotendo un notevole successo, la Corale Polifonica San Giovanni di Bagnaia (vt) (direttore Maria Loredana Serafini)  con la Corale G. Bonagiunta da San Ginesio (Macerata) (direttore Fabrizio Marchetti) nel concerto “Dedicato a Vivaldi” eseguito domenica 21 aprile presso la Chiesa S. Maria della Verità  di Viterbo.

Le voci ben armonizzate sono state accompagnate dall’Orchestra dei Due Mari, violino solista Mauro Navarri, all’organo il maestro Ferdinando Bastianini.

Da sottolineare le pregevoli interpretazioni: I° soprano Alessia Di Quirico, II° soprano Gloriela Villalobos-Torres, Andrea Ferranti tenore e il baritono Gianni Paci, ricevendo complimenti dall’assessore Alfonso Antoniozzi, presente tra il pubblico, che ne ha apprezzato la preparazione e l’interpretazione dei brani.

Il concerto articolato con un programma pregevole: Credo in mi minore RV 591, Concerto in Re minore per violino, organo, archi e basso continuo, RV 541, Beatus Vir in Si bemolle maggiore RV 598(Salmo III), andante del Concerto per violino, archi, e basso continuo in Si bemolle maggiore RV 583 per concludere con il Magnificat in Sol minore RV 610 arricchito dalla presenza dei due soprani, contralto, tenore, coro, due oboi, archi e  basso continuo, in una equilibrata elaborazione corale e solista,  testimonianza di un rilevante stile vivaldiano.

Il concerto sarà replicato il 5 maggio nella splendida abbazia di Fiastra: “L’orchestra che eseguirà la parte strumentale – aggiunge il direttore della corale San Giovanni di Bagnaia, M. Loredana Serafini, sempre con l’intento di gemellare la realtà locale, con quella marchigiana, è stata denominata dei due Mari, e vi partecipano artisti del Lazio unitamente a musicisti dei conservatori marchigiani”.

 

 

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