Onano; servizi preventivi contro lo spaccio nei boschi

ONANO (Viterbo)- I Carabinieri della Stazione di Onano, hanno dato corso ad uno specifico servizio finalizzato al contrasto di illeciti in materia di stupefacenti, all’interno delle zone boschive, di quel comune con l’intento di contrastare non solo l’attività di spaccio posta in essere da alcune bande di origine nord africana ma anche con l’intento di preservare l’habitat naturale.
Il servizio prosegue nel solco delle attività di contrasto dello spaccio di stupefacenti iniziate nel mese di agosto. I sopralluoghi condotti nei boschi dai Carabinieri durante le pregresse indagini hanno consentito di appurare un ulteriore effetto negativo dell’attività di spaccio per la collettività, vale a dire quello degli accampamenti di fortuna e dell’abbandono indiscriminato di grandi quantità di rifiuti. I militari hanno trovato intere area di verde sottoposte ad uno scempio ambientale grave: tende, batterie auto, scatolame vario, plastica, rifiuti organici, sono solo alcune delle cose rinvenute dai carabinieri della stazione di Onano nel corso delle loro attività preventive e repressive.
Secondo la ricostruzione dei militari operanti, gli spacciatori al fine di non essere scoperti, di volta in volta spostano il loro accampamento con le ovvie nefaste conseguenze per l’ambiente circostante. Pulire i rifiuti avrebbe richiesto molto tempo secondo le ordinarie procedure ed è per questo che, su spunto del Comandante della locale Stazione Carabinieri, Luogotenente Giulio CORNICCHIA, i carabinieri di Onano hanno ripulito la boscaglia, procedendo al recupero di tutti quei rifiuti posti nelle aree più impervie. I rifiuti recuperati e poi dismessi in discarica ammontano a circa 10 sacchi di grosse dimensioni. L’area boschiva “La Selva” completamente ripulita, ritornata al suo splendore originale, almeno per ora.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.

 

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