Onori e commozione per Antonio Maiese: il saluto della comunità di Nettuno

NETTUNO- Nettuno ha salutato per l’ultima volta Antonio Maiese, Ispettore Capo in quiescenza, spentosi all’età di 94 anni. Nel primo pomeriggio di sabato 22 febbraio, la Chiesa del Sacro Cuore ha accolto una folla numerosa, composta da amici, colleghi, rappresentanti delle istituzioni e cittadini comuni, tutti uniti dal desiderio di rendere omaggio a un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità.

“Dobbiamo prendere la parola alla lettera: ‘A-Dio’, perché la sua anima ora è nelle mani di Dio”, ha detto con commozione Don Massimo Silla, parroco della chiesa, durante l’omelia. Un pensiero che ha toccato il cuore di tutti i presenti, sottolineando la profondità del distacco e la speranza nella vita eterna.

Una vita dedicata al servizio della sicurezza e della comunità

Antonio Maiese ha attraversato uno dei periodi più turbolenti della storia italiana al servizio della Polizia di Stato, che allora era conosciuta come Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Ha svolto incarichi di rilievo e ha partecipato a numerosi servizi in un’epoca caratterizzata da forti tensioni sociali, dalle contestazioni studentesche al terrorismo. Erano anni in cui ogni giornata di servizio poteva trasformarsi in una battaglia, con il rischio concreto di non fare ritorno a casa.

Maiese ha affrontato tutto con il coraggio e la dedizione di chi ha scelto di servire il Paese, diventando un punto di riferimento per intere generazioni di poliziotti e cittadini.

L’amore per la musica e l’impegno culturale

Oltre alla sua carriera nella Polizia, Antonio Maiese era noto per la sua passione per la musica. Esperto di strumenti a fiato, ha fatto parte della Fanfara della Polizia di Stato e ha contribuito con entusiasmo alla Banda e alla Corale Polifonica di Nettuno. La musica era per lui un’arte capace di unire, di trasmettere emozioni e di lasciare un’eredità che va oltre il tempo.

Un addio carico di emozione e rispetto

La cerimonia funebre è stata un momento di profonda commozione. Don Massimo ha ricordato la presenza assidua di Maiese alle funzioni religiose, indicando il posto che occupava abitualmente in chiesa, quasi a evocare la sua figura tra i banchi.

Tra i tanti interventi, toccante è stato il discorso di Francesco Elviretti, Presidente della sezione ANPS-ODV di Nettuno, che ha ricordato Maiese come un esempio da seguire per dedizione e integrità. “Ascoltando i molti colleghi e osservando le loro reazioni, mi sono reso conto che Antonio lascia un ricordo profondo in tutti coloro che lo hanno conosciuto, e la presenza numerosa all’interno di questa chiesa ne è la testimonianza”, ha affermato Elviretti con voce rotta dall’emozione.

L’omaggio della comunità e delle istituzioni

Il rito funebre è stato accompagnato da solenni onori. All’ingresso e all’uscita del feretro, la Banda Musicale del Comune di Nettuno ha eseguito alcune sinfonie in segno di omaggio. Sul sagrato della chiesa, lo schieramento dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, con il labaro listato a lutto, e un picchetto della Polizia di Stato, inviato dalla Scuola di Polizia, hanno reso omaggio alla memoria di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della giustizia e della comunità.

Un ultimo saluto che ha suggellato il rispetto e l’affetto di una città intera per Antonio Maiese, simbolo di un’epoca in cui valori come educazione, senso del dovere e rispetto erano le fondamenta di una vita esemplare.

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