Organizzazione OSS presso Belcolle, interviene la Confael

VITERBO – Riceviamo dalla Confael e pubblichiamo: “Dopo oltre un mese e mezzo dall’inizio della pionieristica sperimentazione di “indirizzo di allocazione degli OSS e degli ASS presso il P.O. di Belcolle” (prot. N. 56413), alla scrivente O. S. giungono quotidianamente segnalazioni di estremo disagio, da parte dei lavoratori che rappresentiamo e di moltissimi utenti che hanno ravvisato una scadente qualità nei servizi erogati. Le maggiori rimostranze ci pervengono, come già comunque segnalato, a codesta Direzione Strategica illo tempore, dagli addetti ai lavori, sia infermieri, sia medici e soprattutto dagli operatori socio sanitari, i quali, a causa di una gestione che, a tutti appare essere stata sviluppata senza logica alcuna, sono sovraccaricati da carichi di lavoro e turni di lavoro che mettono a dura prova la salute psicofisica dei lavoratori appartenenti a questo profilo. Questa criticità, si ripercuote inevitabilmente sui processi di assistenza infermieristica e sui processi clinici i quali, molto spesso, non raggiungono standard qualitativamente accettabili e che non si addicono certo ad un P. O. come quello di Viterbo. Ad oggi l’organizzazione del personale di supporto, presso il P. O.
di Belcolle, ci risulta del tutto inadeguata, fuori da ogni logica di contenimento del rischio biologico e infettivo, ma soprattutto lesiva della dignità professionale e personale della figura in oggetto; operatori socio sanitari che non hanno un’assegnazione esclusiva e che, all’occorrenza, vengono chiamati per assolvere a questa o a quell’attività, da una struttura ad un’altra, da un reparto di medicina ad un reparto di urologia, ad esempio. Questa situazione, come già detto, è in prima istanza lesiva per la dignità professionale e personale degli operatori socio sanitari;
secondariamente, la malagestione di questa risorsa configura gravi disservizi all’interno delle varie U.O.C., soprattutto impedisce a tutta l’organizzazione e agli addetti ai lavori a vario titolo, di poter erogare prestazioni e servizi qualitativamente accettabili per la comunità per la quale il P. O. di Belcolle è un punto di riferimento.
Alla Direzione Strategica dell’A. S. L. di Viterbo vogliamo chiedere se ritiene che sia corretto utilizzare in tal modo le risorse umane a disposizione, continuando con la promiscuità attuale nella quale operano gli O. S. S. dei vari “pool” o se, anche alla luce delle nuove riorganizzazioni annunciate, seguirà un’appropriata integrazione di questa figura e una maggiore valorizzazione professionale. Ci vogliamo inoltre permettere di ricordare alla Direzione Strategica alla quale rivolgiamo questa missiva, che, nelle altre aziende sanitarie pubbliche, come quelle più virtuose, le quali andrebbero prese come esempio, le équipe
assistenziali delle varie U.O.C, sono composte da personale di supporto esclusivamente assegnatovi.
Rimanendo in attesa di un riscontro, magari anche sugli esiti che questa organizzazione degli O. S. S. ha generato, porgiamo distinti saluti”.

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