“Oro Festival” a Caprarola: gli ospiti in programma

CAPRAROLA ( Viterbo) – Giunto alla sua terza edizione, il 27 e 28 maggio torna nel Palazzo Farnese di Caprarola Oro Festival, la rassegna cultural letteraria frutto della collaborazione tra la Direzione Regionale Musei Lazio, diretta da Stefano Petrocchi e il Comune di Caprarola, rappresentato dal sindaco Angelo Borgna, in una ormai collaudata sinergia con il museo di Palazzo Farnese.

Fitto programma per una due giorni che vedrà un nucleo di autori impegnati nel dare voce, con linguaggi diversi e varie narrazioni. “Voce” è infatti la parola che guida l’edizione 2023 di Oro Festival, nella scelta dei curatori Marina Cogotti e Graziano Graziani; voce come protesta e come incanto, come presa di parola e come ricomposizione dell’infranto, in un percorso che vede uno speciale drappello di autori di letteratura e di teatro confrontarsi su quello che è l’anello di congiunzione tra la parola detta e quella scritta. Ma dare voce significa anche restituire possibilità di espressione e di partecipazione a chi voce non ha, o a chi se l’è vista togliere, in un ritmo serrato di testimonianze che saranno raccontate nello scenografico spazio della Sala di Giove di Palazzo Farnese.

In apertura un omaggio a Don Milani, nel centenario preciso della sua nascita (27 maggio 1923) affidato ad Eraldo Affinati, scrittore ed educatore che al priore di Barbiana ha dedicato ben due libri, tracciando i fili dell’eredità morale e politica di un’esperienza nata per dare voce a quei figli e quei genitori che la parola non l’avevano mai avuta. Lo scrittore Christian Raimo e l’attore e autore Claudio Morici dialogheranno invece attorno al podcast “Willy, una storia di ragazzi”, che ricostruisce la vicenda di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo pestato a morte a Colleferro nel 2020; podcast nato per non arrendersi all’ineluttabilità del destino, ma che si prende il tempo per ascoltare le voci della comunità in cui il fatto è accaduto. Chiude la prima giornata Igiaba Scego con la presentazione del suo “Cassandra a Mogadiscio”, nella dozzina finalista del Premio Strega, che racconta il filo che collega la Somalia di Siad Barre e della guerra civile con l’ex colonizzatore, l’Italia, attraverso una vicenda familiare che dà voce allo sradicamento proprio attraverso le parole, quelle somale, che trovano spazio accanto a quelle italiane.

Nella seconda giornata la dedica ad una delle grandi voci della canzone popolare, Rosa Balistrieri, raccontata da Isabella Ragonese nel suo primo documentario “Rosa. Il canto delle sirene”, nel quale la vicenda della cantautrice e cantastorie palermitana diventa simbolo, anche nel presente, delle persone schiacciate dalla società patriarcale che decidono di affrontare riprendendosi la parola. Maria Grazia Calandrone prova invece a restituire voce a chi l’ha dovuta lasciare andare, a Lucia e Giuseppe, i genitori biologici che non ha conosciuto, vittime dei condizionamenti sociali dell’Italia rurale degli anni Sessanta, nel romanzo “Dove non mi hai portata”, libro nella dozzina dello Strega, che segue come un dittico l’apprezzato lavoro sulla madre adottiva “Splendi come vita”. In chiusura di giornata le “Storielle per granchi e scorpioni” di Luigi Lo Cascio, brevi e meno brevi apologhi che prestano voce agli animali e alle inquietudini degli esseri umani, tratteggiati con un raffinato gusto tra l’assurdo e l’ironico da uno degli interpreti più colti del nostro cinema, non nuovo ad esperimenti letterari, qui a Caprarola in dialogo con il poeta Giorgio Maria Cornelio.

Concorrono al tema del “dare voce” anche le presentazioni dedicate all’arte, con i due volumi “Il castello di Carbognano residenza di Giulia Farnese. Le trasformazioni tra il XV e il XVII secolo”, di Daniela Gallavotti Cavallero e Simonetta Valtieri, e “Il sorriso di Caterina” di Carlo Vecce, che restituiscono ruolo e merito a personaggi femminili condizionati storicamente da una narrazione che ne ha spesso ridotto il ruolo a mera pedina nei giochi di potere tutti al maschile, come nel caso di Giulia Farnese ‘la Bella’, oppure destinati all’oblio, come la misteriosa madre di Leonardo da Vinci, che sembra quasi riemergere dal passato per ricordarci storie più attuali.

La partecipazione a Oro Festival è libera; l’ingresso in Sala è consentito fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Per visitare il Palazzo è necessario munirsi del titolo di ingresso.

Info:

Palazzo Farnese

Piazza Farnese, 1

01032 Caprarola (VT)

Tel. 0761. 646052 – E_mail: palazzofarnese@beniculturali.it

www.polomusealelazio.beniculturali.it

Facebook: palazzofarnesecaprarola

Instagram: palazzofarnesecaprarola

PROGRAMMA

 

Sabato 27 maggio

ore 11,00

Daniela Gallavotti Cavallero, Simonetta Valtieri

Il castello di Carbognano residenza di Giulia Farnese. Le trasformazioni tra il XV e il XVII secolo. Storia, architettura, decorazioni pittoriche

interviene Margherita Eichberg

(Ginevra Bentivoglio EditoriA)

ore 16,00

Eraldo Affinati

La lezione di Don Milani

Omaggio a Don Lorenzo Milani, a cento anni dalla nascita

ore 17.15

Christian Raimo, Claudio Morici

Willy, una storia di ragazzi. Vita morte e bellezza di Willy Montero Duarte. Il Podcast

(Storielibere.fm)

ore 18,30

Igiaba Scego

Cassandra a Mogadiscio

Libro finalista Premio Strega

intervista Graziano Graziani

(Bompiani)

 

Domenica 28 maggio

 

Ore 11,00

Carlo Vecce

Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo

intervista Monica D’Onofrio

(Giunti)

Ore 15,45

Isabella Ragonese

Rosa, ll canto delle sirene – documentario

intervista Graziano Graziani

(Sky Arte)

 

Ore 17,15

Maria Grazia Calandrone

Dove non mi hai portata

Libro finalista Premio Strega

intervista Graziano Graziani

(Einaudi)

Ore 18,30

Luigi Lo Cascio

Storielle per granchi e per scorpioni

interviene Giorgio Maria Cornelio

(Feltrinelli)

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