ORTE (Viterbo) – Riceviamo da Direzione domani e pubblichiamo: “Una partecipazione straordinaria da parte dei cittadini ha caratterizzato l’incontro con Don Antonio Coluccia, il sacerdote simbolo della lotta alla criminalità e al degrado sociale, tenutosi ieri sera a Orte. Un evento che ha toccato corde profonde, portando al centro del dibattito temi come sicurezza, criminalità e droga, ma anche il senso di comunità e l’impegno personale per un territorio migliore.
Unico neo della serata, l’assordante assenza dell’amministrazione comunale. Nonostante l’iniziativa fosse stata concepita come un momento apartitico e di unità, per espressa volontà del moderatore, Massimo Dionisi, che ha ribadito come “la sicurezza e il contrasto alla droga debbano essere un patrimonio condiviso da tutta la comunità”, la giunta comunale, formalmente invitata, non ha ritenuto opportuno partecipare né inviare alcun messaggio di sostegno.
Un atteggiamento che ha sollevato non poche perplessità tra i presenti, considerando che l’evento aveva l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere tutta la cittadinanza, a prescindere dalle appartenenze politiche. La totale mancanza di risposta da parte dell’amministrazione è apparsa come un segnale di disinteresse rispetto a temi che invece richiedono la massima attenzione e una visione coesa per affrontarli.
Don Coluccia, con la forza delle sue parole e delle sue esperienze dirette, ha saputo compensare questa mancanza istituzionale, portando storie di coraggio e riscatto, ma anche lanciando un messaggio chiaro: il cambiamento parte da ciascuno di noi. “Non servono divisioni, ma unione. Non possiamo aspettare che siano gli altri a risolvere i problemi, dobbiamo essere noi, come comunità, a costruire il cambiamento.”
La serata ha lasciato un segno profondo nei presenti, dimostrando che Orte ha sete di confronto e di risposte. Un peccato, però, che chi avrebbe dovuto dare l’esempio abbia scelto il silenzio”.