Oscuratamente arriva al teatro di Vejano

VEIANO (Viterbo)- Oscuratamente arriva al teatro di Vejano il 12 novembre alle ore 17,30.  OscuraMente è una storia teatrale contemporanea che racconta una realtà drammaticamente attuale dove niente è come sembra. Costruita attraverso il susseguirsi di situazioni imprevedibili e colpi di scena, si delinea un nucleo oscuro ed emotivo che riesce a condizionare la vita dei personaggi, sospesi tra realtà e mondo interiore. E’ il teatro che coniuga il genere thriller ispirandosi ad una dinamica familiare fatale che modifica irreversibilmente i destini dei suoi componenti. Leonardo, un giovane introverso e chiuso nei suoi conflitti interiori senza ambizioni lavorative ma con una mente brillante, decide di diventare uno scrittore, consolidando l’unica passione da sempre coltivata per la scrittura. Lena e Gerardo sono i suoi genitori, ma non solo: sono un uomo ed una donna che riflettono costantemente la loro profonda diversità. Lei donna fragile, instabile psicologicamente e piena di contraddizioni, lui carismatico ed autoritario con un pesante segreto custodito nella profondità della sua anima, insieme vivono senza affiatamento la vita quotidiana. Saranno le aspirazioni fallite, le vite irrealizzate ed i conflitti dei personaggi, in un’alternanza del ruolo di vittima e carnefice, a dare vita ad una storia che fa riflettere e tiene con il fiato sospeso lasciando lo spettatore di fronte ad un enigma: si può essere prigionieri della mente?

Note della Regista
Una famiglia come tante, composta da tre persone, che abita in un appartamento dove si incontrano le loro vite e i loro segreti; questo è il contrasto in cui emergono, crescono e si consolidano conflitti, debolezze, spietatezza e destino.
La storia è agita in uno spazio scenico composto da pochi elementi e diviso con l’aiuto delle luci orizzontalmente in tre sezioni dove la parte centrale, non illuminata, va a rappresentare la parte oscura della mente di cui parla la nostra autrice.
In realtà l’utilizzo delle luci enfatizza tutta la storia creando sul palco svariate zone d’ombra in cui costantemente gli attori si muovono.
Anche la scelta di abiti in scena non colorati, dalle tinte chiare, tendenti al bianco, al non colore, rappresenta l’asetticità dei sentimenti dei nostri protagonisti che, chiaramente, non ne sono sprovvisti ma che non sono in grado di esternarli correttamente, nella continua ricerca di un dialogo che mai c’è stato e mai ci sarà.
Incapaci di vivere la loro vita, sono constretti ad esistere negli spazi di luci Led e Ombre disegnati per loro.
Tre anime sole che non riescono a trovarsi e fluttuano tra note musicali inquietanti che supportano il racconto.

 

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