Pacchetto natalità: Confael, è fondamentale ma risolve solo una parte del problema

ROMA– “L’introduzione di un pacchetto per favorire la natalità è una questione centrale, ma risolve solo una parte del problema”. Lo dice Domenico Marrella, segretario generale della Confael, intervenendo sugli annunci fatti dal governo nelle scorse ore. “Le nuove generazioni non possono vivere facendo affidamento su bonus, incentivi e defiscalizzazioni. Devono essere in grado di costruirsi una vita grazie al proprio lavoro. E questo deve valere non solo per gli uomini, ma anche e soprattutto per le donne. Solo in questo modo potremo costruire il nostro futuro e quello dei nostri figli”.

Secondo Marrella, anche il calo demografico mette in evidenza come sia necessario introdurre il salario minimo. “E’ fondamentale stabilire per legge che al di sotto di una certa soglia non si può scendere – sottolinea il segretario generale della Confael. – Del resto lo chiede anche l’Europa. Ma poi occorre mettere mano anche ai contratti: è inutile stabilire una soglia minima, se poi molti contratti nel pubblico e nel privato non vengono rinnovati da anni. E a mio avviso occorre intervenire su due livelli. Da un lato fissare la soglia minima, dall’altro dare vita a contratti molto più flessibili. Le nostre retribuzioni sono tra le più basse d’Europa e – tra crisi economica, conflitto in Ucraina etc. – non hanno alcun legame con il reale potere d’acquisto”.

Oltretutto, intervenire sul solo fronte delle nascite vuol dire rischiare di aumentare la strozzatura del sistema. “La disoccupazione giovanile resta a livelli preoccupanti e in generale c’è un gap vistoso tra chi entra e chi esce dal mondo del lavoro – osserva Marrella. – Incentivare le nascite vuol dire fare delle manovre sul medio e lungo periodo. Qualunque legge di bilancio si vada a programmare, non funzionerà mai se non ha progressività. Il nostro deve tornare un sistema ciclico, in cui ci deve essere un equilibrio tra quanti lasciano il mondo del lavoro e quanti vi accedono”.

Secondo il segretario generale della Confael, infine, è fondamentale intervenire anche su un problema strettamente correlato al calo demografico, quello dell’invecchiamento della popolazione. “Il nostro non è più un paese di 80enni e 90enni, ma di centenari. E le nostre infrastrutture non sono assolutamente adeguate alle nuove esigenze – conclude Marrella. – È fondamentale programmare degli investimenti, utilizzando anche le risorse del PNRR”

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