Palazzo dei Papi, firmato protocollo con la Regione per i lavori di riqualificazione e salvaguardia dell’opera monumentale

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – E’ stata firmato questa mattina, presso la sala degli Stemmi del palazzo dei Papi, il protocollo tra la Regione Lazio e la diocesi di Viterbo per la valorizzazione, riqualificazione e salvaguardia del Palazzo dei Papi. Presente il vice Presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, il consigliere regionale del Pd, Enrico Panunzi ed il Vescovo di Viterbo, Lino Fumagalli.  La Giunta regionale del Lazio ha stanziato 300 mila euro per Palazzo dei Papi di Viterbo. Ad avere urgente bisogno di interventi di consolidamento è in particolare la loggia del palazzo. Si tratta di fondi erogati che rientrano nella legge regionale 24 del 15 novembre 2019 riguardante “l’approvazione del Piano annuale degli interventi in materia di servizi culturali regionali e di valorizzazione culturale, annualità 2020”.

La Regione, con uno stanziamento totale di 300 mila euro, sosterrà gli interventi di valorizzazione del Palazzo, tra i monumenti più significativi e conosciuti del capoluogo della Tuscia, considerato capolavoro architettonico e testimonianza tra le più significative della storia della cristianità. Al Palazzo dei Papi, parte del Polo museale del Colle del Duomo, sono legate infatti l’origine e la denominazione di una prassi organizzativa divenuta regola nella vita della Chiesa: il conclave.

Il sostegno della Regione è rivolto in particolare agli interventi urgenti necessari per porre fine allo stato di degrado in cui versa la Loggia delle Benedizioni del Palazzo, le bifore della grande Sala del conclave e il pavimento cosmatesco della Cattedrale, facente parte del medesimo complesso.

“Un intervento necessario per la tutela di Palazzo dei Papi, capolavoro dell’arte e simbolo della città – spiega il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori – che deve essere restituito ai viterbesi e al mondo in tutto il suo splendore. La Regione investe nel patrimonio che appartiene alla nostra storia e che va valorizzato in ogni modo. Palazzo dei Papi è un gioiello architettonico che ogni anno viene visitato da oltre 40 mila turisti ed è anche una meravigliosa ‘cartolina’ del Lazio e del Paese, non solo di Viterbo. Noi – ha aggiunto Leodori – proseguiamo nel nostro impegno di promozione e conoscenza dell’immenso patrimonio culturale del Lazio per salvaguardare la bellezza e la nostra storia, ma nel contempo per rilanciare il turismo nella fase post Coronavirus.  Questo deve essere un punto di partenza per una collaborazione importante per fare nostro il motto viterbese: “Siamo tutti d’un sentimento”.

“Desidero esprimere tutta la mia soddisfazione per l’accordo tra la Regione Lazio e la Diocesi di Viterbo per il recupero del Palazzo dei Papi, sito di enorme valore culturale e artistico, ma anche simbolo della città e di tutto il viterbese – dichiara il Consigliere regionale Enrico Panunzi – un intervento importante da parte della Regione che onora così l’impegno preso per dare lustro a questo capolavoro architettonico, patrimonio culturale fondante dell’identità del territorio, che mi auguro possa costituire un volano per il turismo e la ripartenza della provincia di Viterbo. Abbiamo avviato questo percorso dallo scorso dicembre. Ringrazio il vice presidente e nel 2021 stiamo prendendo impegni per arrivare ad un’altra tranche di 500 mila euro”.

 “Accogliamo con favore il sostegno della Regione Lazio per il recupero del Palazzo dei Papi che negli ultimi anni ha visto peggiorare gravemente le proprie condizioni statiche e di conservazione – dichiara Monsignor Lino Fumagalli, Vescovo della Diocesi di Viterbo – L’edificio testimonia ancora oggi tutto il fasto del potere papale e in particolare il loggiato, con le sue colonne, gli archi e i fregi, costituisce il simbolo stesso della città di Viterbo. Un simbolo che grazie a questo Protocollo sarà possibile preservare con il suo bagaglio di cultura, storia e tradizione. La Loggia ha avuto problemi statici e di restauro. Ringrazio la Regione per aver da subito manifestato interesse per tutelare il monumento, mettendolo in sicurezza e poi per il pieno restauro che porterà alla luce anche restauri significativi: vi sono anche parti che il tempo ha degradato e potrebbero essere riportate alla luce. Un grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito alle opere di restauro e mi auguro che la collaborazione possa continuare per salvaguardare i beni della nostra città.  Senza la cultura si rischia di non avere punti di riferimento”. Il Vescovo Lino ha aggiunto: “Inizialmente sembrava che si costituisse un comitato e penso che questa idea possa essere ripresa, una una volta iniziati i lavori di restauro. Psicologicamente chiedere dei contributi senza vedere le opere che partono è difficile. Sono stati stanziati dei fondi dal ministero dei Beni culturali per la messa in sicurezza della cattedrale, dopo le scosse di terremoto sentite anche a Viterbo. Vediamo di mettere in sicurezza e sistemare i tetti. Una volta iniziato il restauro quella idea che il Touring club ha presentato di iniziare una raccolta fondi penso che possa essere ripresentata. La diocesi interviene nel sistemare queste cose. Io come Vescovo non devo mai dimenticarmi di avere 96 parrocchie e grazie ai fondi della Cei siamo la diocesi del Lazio con più cantieri aperti. Credo che a Viterbo abbiamo bisogno di amare la nostra città e non aspettare tutto dagli altri, coinvolgendoci, mantenendola in ordine, pulita, con i balconi fioriti,  per farla diventare un centro di attrazione turistica. Basta guardare Civita di Bagnoregio dove lo scorso fine settimana i visitatori sono stati più di 3 mila, dopo il lock down. Dovremmo avere questo amore, che ci porta poi ad un’attività intelligente per valorizzare quello che abbiamo. Oggi abbiamo messo un piccolo tassello. Dall’altra parte della terrazza c’è una loggia, vi sono ancora le colonnine. Con queste nuove strutture di cemento bianco è proprio impossibile ricrearla? Ma ora pensiamo a mettere in sicurezza la loggia”.

 

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