Palazzo dei Priori, il sindaco annuncia la verifica di maggioranza

di REDAZIONE-

VITERBO- Si è nuovamente riunito a Palazzo dei Priori il consiglio comunale, dopo lo strappo avvenuto nell’ultimo consiglio comunale con Fratelli d’Italia che non ha preso parte alla votazione del bilancio consuntivo, facendo venire meno il numero legale. Questa mattina, così, il primo cittadino, Giovanni Maria Arena ha annunciato  la volontà di aprire la verifica di maggioranza. “Fratelli d’Italia – ha detto Arena – ha voluto rappresentare un malcontento che ritengono sia da chiarire all’interno della coalizione. Mi prendo la responsabilità di non avere affrontato prima alcune situazioni che pensavo potessero decantare, e invece si sono incancrenite.  Non si può andare oltre. Il comportamento di Fratelli d’Italia ha accelerato questo

Micci

mio intendimento, che già avevo, di intervenire sull’aspetto politico-amministrativo in modo da creare le condizioni per cui la macchina possa procedere con maggiore incisività. Entro agosto, faremo una verifica, un check up per poter continuare, per capire quali sono le tensioni che interferiscono con l’azione amministrativa. Con molta pazienza cercherò di capire le varie problematiche e proverò a risolverle, ma se c’è la volontà di ascoltarsi. Se poi si crea dialogo fra sordi ne dovrò prendere atto. Sono sempre stato ottimista, per mia natura, quindi vedo il bicchiere mezzo pieno.  Ma devo essere lucido e capire se ci sono le condizioni per andare avanti . Lo farò con il massimo impegno, altrimenti dovrò prendere atto se ci sono situazioni difficilmente superabili o addirittura impossibili. Sono sicuro, conoscendo uno per uno i componenti della maggioranza– ha concluso il sindaco – che il loro senso di responsabilità consentirà di trovare l’equilibrio necessario”.

Il consigliere Andrea Micci  (Lega) ha detto: “Apprezziamo le parole del sindaco che con molta onestà ha ammesso che alcuni problemi all’interno della coalizione ci sono. Da parte nostra c’è sempre stato il massimo sostegno e ribadisco la fiducia che il gruppo ripone nella sua figura. Anche durante Covid apprezzato il suo profondo impegno per assicurare la salute dei cittadini. Mi trovo in una condizione in cui il gruppo che rappresento ha 9 consiglieri, che rappresenta metà

Ciambella

della maggioranza. E’ chiaro che quanto successo nell’ultima seduta del consiglio comunale ci ha colto di sorpresa. Senza però entrare nel merito, credo che nelle migliori famiglie, biasimiamo la scelta di fare una leva politica su un atto importantissimo come il rendiconto. Veniamo da un periodo pandemico estremamente pesante e gravoso, credo che questo sia il momento di procedere con atti amministrativi che diamo risposte. Abbiamo reputato, quindi, quel gesto incomprensibile, ma rimaniamo una famiglia e credo sia opportuno procedere a un confronto sincero. Per senso di responsabilità oggi siamo tutti presenti e ribadiamo importanza del rendiconto di gestione. A questo punto chiediamo sindaco di fare questa verifica, prima di affrontare le questioni di ogni altro atto amministrativo”.

“Una seduta di psicodramma, così la definirei – ha affermato Luisa Ciambella (Pd) – Evidentemente c’è una maggioranza che non esiste, ci sono piccoli interessi di parte e di gruppo che ognuno di voi crede di rappresentare. Ho dovuto fare come al solito la Cassandra. E’ difficile pure voi al vostro interno capire cosa succede all’interno della vostra maggioranza. Qui c’è la mentalità e la melassa di cui parlo da tempo, ma mi interessa che i cittadini non si vergognassero. Voi siete stati scelti per un pugno di voti, da quelli che sostanzialmente sono rimasti a casa. Questo atteggiamento è di

Buzzi

una gravità nella demolizione di quel briciolo di fiducia che i cittadini hanno nella politica. Mi stupisce che persone dell’esperienza del collega Santucci, Marini, Muroni, essere ridotti ad un consiglio come questo dove l’unico intervento politico è a cura di Fondazione per offendere tutti coloro che sono venuti prima perché macchiati di una mancata di unicità di intenti. Capisco l’imbarazzo dai vostri volti, dalla vostra postura. Possiamo sdrammatizzare, fare battute, ma i cittadini chiedono altro. Lei ha parlato di chiarimento. La natura di questa crisi non è da scaricare sui dirigenti. Oggi dovrebbe mettere le due dimissioni irrevocabili, come ha fatto l’ex sindaco Caprioli, uomo di parola rispetto ai suoi cittadini. Lei è una persona per bene sindaco, ha una storia ed ancora di più dovrebbe riflettere sulla possibilità di andare un avanti un carrozzone come questo, in cui tutto dipende da una telefonata esterna che mette in discussione tutto. Almeno la dignità di dire di non essere disponibili a votare. Poi parliamo del rendiconto di bilancio, parlate di aiutare il mondo e di fatto non riuscite a fare l’ordinaria amministrazione. Apprezzo il suo sforzo, ma la sua dignità è troppo importante. Il cittadino che ha assistito a quel teatrino orrendo, frutto di questa melassa. C’è la stima umana, ma non mi citi, non  mi accomuni consigliere Buzzi, io sono un’antifascista convinta. Chi parla di coperte di Linus si definisce da solo, siamo altro, non mi citi. Sindaco io ho stima di lei. La politica si è ridotta a qualche briciola che viene dal tavolo in questa provincia. Sindaco faccia un atto di coraggio: si dimetta. Un milione di disoccupati in più nella regione Lazio. La città di Roma è

Barelli

completamente vuota, non ci sono turisti. Possiamo illuderci che Viterbo con quel programma ce la faccia? La gente quando vede che viene calpestata ci può essere qualsiasi tipo di reazione. Dimostri sindaco che lei non è come tutti gli altri, i boccini in mano ce li ha lei.  Qui ci sono questioni da portare a casa. Metta un punto a questo scempio e porti rispetto a tutta la macchina amministrativa, che non può diventare il pungiboll di nessuno. Oggi siamo diventati sudditi dei comuni della provincia”.

Il consigliere Luigi Maria Buzzi (Fdi) ha riferito: “Io non ho mai messo il vestito da Balilla, non mi appartiene e siamo in epoche differenti. Quindi addirittura dire antifascismo mi sembra cosa quasi fuori luogo e ridicola. Il 17 dicembre del 2015, 90 giorni della città senza maggioranza, Ci dobbiamo ricordare i 7 dissidenti,  che erano andati dal notaio per far cadere la giunta Michelini, una giunta che più e più volte fu definita non di Michelini, e altro che telefonate riceveva! Prima di accusare si faccia un esame di coscienza. Sicuramente questa maggioranza ha delle problematiche come anche altre maggioranze. Noi abbiamo chiesto al sindaco un incontro. Quello che ha detto il consigliere Micci è già un passo avanti. Siamo una famiglia, ma non possiamo confrontarci su 9 consigliere, 5 consigliere, 2 consiglieri, se siamo una famiglia dobbiamo comportarci come tale il sindaco ne è garante. Nessuno ha mai messo in forse la sua autorevolezza, il suo ruolo. Siamo qui per senso di responsabilità sul rendiconto e chiediamo che questo senso di responsabilità sia dimostrato su tutti gli atti amministrativi e siamo certi che la maggioranza lo dimostrerà. Mi auguro che ci sia la dimostrazione che la maggioranza ha quella compattezza. mettiamo sul piano tutto. Ogni punto del rendiconto ha una sua valenza  ed importanza. Noi siamo qui per affrontarli tutti compatti ed uniti come maggioranza”.

Il consigliere Giacomo Barelli: “E’ vero che una telefonata allunga la vita, ma l’analisi di quella frase è non la salva. Al di là delle battute, ho apprezzato il fatto che il sindaco sia intervenuto, ma quello che non ho capito, ma ci voleva una macchinetta per decifrare quello che ha detto il sindaco. La cosa grave è che non l’hanno capito i cittadini. Quello che si capisce è quello che si legge sui giornali. Ma non è possibile che il giornale diventa l’unico passaggio democratico per far conoscere ai cittadini quello che accade. Leggo una cosa di spaventosa gravità: la valutazione per togliere il numero legale e non approvare il rendiconto sia legata a una vicenda che riguarda Civita Castellana. Il sindaco è criptico. Se era il problema di Civita Castellana la questione è devastante, drammatica. La domanda, quindi, ma se non era quello il problema, a tre minuti dal voto, Buzzi sei più responsabile oggi rispetto a due giorni fa? Ma se invece c’è anche quel tipo di prospettiva, c’è un vero attentato all’istituzione del comune di Viterbo. Una cosa devastante che una telefonata onorevole nel chiamante, un po’ meno nel merito, avrebbe interrotto l’idillio della giornata. Se questa cosa è vera, è devastante, è un comportamento che attenta alle istituzioni. Noi non possiamo sottostare a un ricatto che riguarda cose che si svolgono altrove. Come vi permettete di gestire il consiglio comunale dalle segrete stanze, subordinate a scelte prese da altri, i quali sono disponibili a fare un po’ di confusione. Non siamo al vostro servizio, siamo all’opposizione e faremo di tutto affinché venga rispettata l’istituzione consiglio comunale”.

Buzzi ha replicato: “Non c’entra assolutamente nulla Civita Castellana. Non abbiamo tradito nessuno. I principi li abbiamo sottoscritti e li stiamo portando avanti senza problemi. Rispondiamo alla città, ai nostri lettori, al sindaco. Non c’è una diffida rispetto all’approvazione del rendiconto dal Prefetto, siamo nei tempi per poterla votare. Non abbiamo chiesto poltrone. Vorrei che da parte dell’opposizione si leggessero tutti gli organi di stampa. Noi avevamo chiesto pari dignità . Non c’entra assolutamente Civita Castellana, ma solo quei rapporti che all’interno di una colazione dovrebbero esistere”.

Il consigliere Gianmaria Santucci (Fondazione): “Credo che al contrario di altre consigliature il sindaco si è alzato all’inizio del consiglio  ed ha detto che c’è un problema politico, abbiamo fatto un dibattito politico. La famiglia è un’altra cosa. Ci sono dei problemi, bene che se ne parli. Ho ascoltato con interesse le parole del sindaco. Adesso vedremo i termini di questa verifica. Se ci sono delle difficoltà stiamo qui, ascoltiamo tutti. Ha ragione Buzzi quando dice di chiedere pari dignità, però non è questo il modo di agire in una maggioranza. Io non critico personalmente i dirigenti, ma in questa macchina c’è qualcuno che va sostituito, che va spostato, che va rimosso, come è nella vita. In una squadra di calcio, quando non funziona, purtroppo si cambia l’allenatore. Qua il nostro allenatore, Giovanni Arena, non lo cambiamo, ma ci sono assessorati in difficoltà e vanno fatti dei cambiamenti. Non mi pare che stiamo qui discutendo di quote, ripartizioni. Però il problema non è questo, ma che oggi dobbiamo approvare il consuntivo. Se ci sono delle pratiche amministrative su cui discutere, lo facciamo. Era quello che si sapeva prima e non vedo cosa sia cambiato. Se qualcuno chiede più rispetto, io per primo chiedo scusa. Nessuno prenda la modifica delle proprie delibere come un atto di lesa maestà, anzi è un valore aggiunto. Non c’è bisogno che il sindaco si dimetta, non c’è un dialogo tra sordi. Votiamo, siamo in maggioranza, dissentiamo, ma questo non è un luogo in cui non si possa discutere. Capisco che noi dobbiamo collaborare di più, ma secondo me questa situazione sta diventando eccessiva nei toni e nei modi. Bisogna parlare di meno e fare di più: votiamo il consuntivo e faccia pure sindaco la verifica. Poi ricominciamo per fare attività amministrativa. Ho appreso con dispiacere che non ci sarà il trasporto della Macchina di S. Rosa. Chiedo sia a lei che all’assessore De Carolis di realizzare per quella sera un’iniziativa che ricordi quella data alla città”.

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