Palazzo Marina torna ad aprire le porte al pubblico il 21-22 maggio in occasione della X edizione di Open house Roma

ROMA- Visita guidata gratuita presso la storica sede della Marina Militare alla scoperta di dipinti, cimeli, foto, divise storiche e antichi strumenti della marineria in un percorso tra storia, arte, tradizione, architettura e iconografia marinara.

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Sabato 21 e domenica 22 maggio, la Marina Militare parteciperà alla X edizione della manifestazione di architettura, arte e cultura denominata Open House Roma, aprendo le porte di Palazzo Marina alla cittadinanza e offrendo visite guidate gratuite.

Open House Roma è un evento annuale che, in un solo week-end, consente l’apertura gratuita di circa 200 siti di qualunque epoca della Capitale, notevoli per le loro caratteristiche architettoniche e solitamente inaccessibili, con visite guidate gratuite. La Marina Militare, grazie a Open House, ha la possibilità di mostrare ai cittadini con quale passione mantiene e valorizza questo patrimonio storico, artistico e culturale.

Una visita che porterà gli ospiti a scoprire i luoghi caratteristici della sede dello Stato Maggiore della Marina: dal cortile interno al monumentale Scalone d’Onore, dai lunghi corridoi screziati dai marmi all’elegante Biblioteca Storica, fino ad arrivare alle imponenti ancore nere provenienti dalle corazzate austroungariche Teghettoff e Viribus Unitis, simbolo della vittoria italiana sul mare nella Prima Guerra Mondiale, che per i romani rendono Palazzo Marina il “Palazzo delle Ancore”.

Le visite sono su prenotazione (https://www.openhouseroma.org/node/5621) e l’ingresso avverrà dall’entrata in Lungotevere delle Navi 17 (lato Ancore), dalle ore 09.00 alle ore 17.30 (ultimo ingresso).

In occasione dell’evento sarà presente un punto informativo presso il quale sarà possibile ricevere materiale promozionale e conoscere i prodotti editoriali della Marina Militare come il Notiziario della Marina, Rivista Marittima e i volumi dell’Ufficio Storico, insieme al personale di Forza Armata che illustrerà le opportunità professionali che questa offre.

NOTA PER I REDATTORI

I giornalisti e le troupe televisive che desiderino documentare l’evento presso Palazzo Marina, potranno accreditarsi comunicando i nominativi del personale partecipante, entro le ore 16:00 di venerdì 20 maggio, al seguente indirizzo e-mail: ufficio.stampa@marina.difesa.it

Approfondimenti:

Palazzo Marina si erge sulle sponde del Tevere a ribadire la naturale e storica vocazione marittima dell’Italia e a ricordare come la penisola abbia conquistato un ruolo preminente nella storia ogni qual volta abbia investito sul mare, assecondando la sua geografia. Questo è il messaggio che l’edificio “trasmette” da oltre 90 anni attraverso la sua posizione e attraverso un programma iconografico (e quindi comunicativo) espresso fin dalla facciata e poi ribadito all’interno, nel susseguirsi degli ambienti di rappresentanza.

Palazzo Marina fu inaugurato il 28 ottobre 1928 dal Capo del Governo, Benito Mussolini, all’epoca anche Ministro pro tempore della Forza Armata a seguito delle dimissioni rassegnate volontariamente dall’Ammiraglio Thaon di Revel a causa di alcune significative decisioni politiche sfavorevoli alla Marina.

Nonostante la sua “data di nascita”, però, il palazzo non è un’opera di Regime ma rientra nel programma edilizio governativo di Roma Capitale di epoca giolittiana, secondo il quale le sedi dell’amministrazione pubblica non dovevano essere concentrate in un unico quartiere; autorizzata la sua costruzione con Legge speciale del 18 luglio 1911, l’edificio destinato ad ospitare il Ministero della Marina, in base al “policentrismo delle sedi” imposto da Giolitti, non fu allineato con gli altri palazzi della Difesa su via XX Settembre ma fu “destinato” al quartiere Flaminio, che offriva, all’epoca, nuovi spazi e nuove prospettive all’espansione della città.

L’ubicazione in prossimità del Tevere, e in particolar modo del porto fluviale (poi Scalo de Pinedo) fu ritenuta di valore simbolico tale da indurre il Governo Giolitti a investire solo per il Ministero della Marina – la cui costruzione era giudicata urgente giacché gli spazi nella temporanea sede nel Convento di Sant’Agostino erano insufficienti – denaro pubblico nell’acquisto da privati del terreno su cui edificare il palazzo, mentre per tutti gli altri dicasteri coevi impose tassativamente l’utilizzo di aree demaniali.

La vicinanza al fiume, infatti, colloca il Palazzo della Marina in una “ideale e anche fisica continuità tra il Tevere navigabile e il mare” e rimanda all’identità marinara che Roma, attraverso il suo fiume – e sua antica via per il Mediterraneo -, ha sempre rivendicato, ponendosi alla stregua di Venezia e Genova.

Genova, Roma e Venezia sono, infatti, i nomi iscritti sulle tre finestre monumentali dell’avancorpo centrale della facciata di Palazzo Marina sul Lungotevere: sono i simboli dell’Imperium Maris italiano nella storia che vengono menzionati anche all’interno dell’edificio, sia nelle decorazioni pittoriche di Antonino Calcagnadoro, Giuseppe Rivaroli, Pieretto Bianco, Pio e Silvio Eroli, sia nelle arti applicate realizzate da Umberto Bellotto.

Il palazzo, eretto appositamente per la Marina Militare (all’epoca Regia Marina) e ad essa esclusivamente dedicato, “parla” di mare attraverso iscrizioni, simboli, raffigurazioni e quello straordinario “ordine architettonico marinaro” che il suo progettista, Giulio Magni, inventa per l’occasione. Vero e proprio unicum per la sua intonazione navale, Palazzo Marina offre l’occasione di percorrere un viaggio simbolico e storico a ritroso attraverso le glorie d’Italia sul mare, dalla Grande Guerra all’antica Roma. Un percorso che, nel lungo periodo di gestazione dell’edificio, ha assunto la sua definitiva configurazione nel giugno 1929, quando furono posizionate in facciata le ancore delle corazzate austroungariche Teghettoff e Viribus Unitis, segni tangibili della vittoria italiana sul mare nel primo conflitto mondiale.

Come nessun altro in Italia, Palazzo Marina rappresenta la Forza Armata e la tradizione marinara italiana di cui essa è erede.

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