Palazzo Sforza a Proceno: inaugurata la Pentalogia del Museo delle Enciclopedie

PROCENO (Viterbo)-  Le splendide sale rinascimentali del Palazzo Sforza di Proceno hanno ospitato l’inaugurazione della Pentalogia del Museo delle Enciclopedie. Questa istituzione culturale privata, che ha la finalità della salvaguardia e della conservazione delle enciclopedie cartacee, ha allestito in collaborazione con il Comune di Proceno una serie di 5 mostre (di scultura, fotografiche e di documenti) che rappresentano il punto di inizio di un percorso culturale e didattico che il piccolo comune nell’estremo nord del Lazio intende intraprendere. “Proceno ha sempre avuto una grande attenzione ai tempi ed agli argomenti dell’arte e della cultura”, afferma il sindaco Roberto Pinzi. “La nostra amministrazione, quelle precedenti, i cittadini tutti si sono sempre impegnati nella salvaguardia del territorio e delle nostre memorie storiche: dalle stradine medievali al Castello, dagli splendidi panorami al Palazzo Sforza, fino a quella espressione di cultura che è l’accoglienza ai viandanti della Via Francigena, che consideriamo come visitatori sempre benvenuti. Ora vogliamo fare non uno ma molti passi avanti ritenendo la cultura, l’arte e la bellezza il lascito più importante per le future generazioni. Ecco perché abbiamo messo a disposizione Palazzo Sforza alle iniziative del Prof. Mariani e del suo Museo, e debbo dire che siamo stati ampiamente ripagati dal suo impegno: le mostre hanno suscitato apprezzamento e interesse, costituiscono una pietra miliare per quanto faremo in futuro, e loro stesse rimarranno aperte almeno tutto l’autunno per permettere alle scuole ad agli insegnanti di visitarle”.
Il visitatore che percorrerà il percorso all’interno del palazzo innanzitutto incontrerà, al piano nobile, le sculture surreali, ironiche, letterarie e colte di Giorgio Ronca. Gli esperti non mancheranno di apprezzare, oltre al valore artistico, anche la loro essenza di puri esercizi di virtuosismo per quanto riguarda le tecniche manuali di lavorazione dei metalli, messe in opera dall’autore. Durante l’inaugurazione c’è stata una bellissima sorpresa, un vero e proprio colpo di teatro: dopo la presentazione delle mostre avvenuta nella sala del consiglio comunale, durante la visita alle opere di Ronca all’improvviso si è aperta una porta e ne è uscita la chiara e forte voce di una donna bellissima: si trattava di Serena Tini, attrice e presidente della compagnia teatrale “Gli sfacciati” di Acquapendente che ha declamato alcuni passi tratti dai racconti di Giorgio Ronca. Ronca è stato presentato come scultore, ma in realtà è anche un raffinatissimo scrittore che compone brevi racconti che evocano tempi ed atmosfere nei quali gli uomini vivevano un diverso rapporto con la Natura e tra loro stessi.
Nella seconda sala sono esposti i dipinti su tela dall’artista ucraina Irina Budarina. Pittrice, fondatrice di una scuola d’arte per bambini, ma anche stilista e imprenditrice di successo nel settore della moda, tutto quanto è riuscita a creare è oggi dissolto nel nulla a causa dell’aggressione russa alla sua nazione. Le sue tele sono presentate con un allestimento davvero particolare: sono prive del telaio in legno e poggiate in terra, pur sullo splendido pavimento in cotto cinquecentesco, proprio a simboleggiare e ricordare la drammatica situazione che sta vivendo l’Ucraina e tutti i suoi cittadini. Irina è riuscita a staccare le tele dai loro telai, arrotolarle e infilarle in una borsa, insieme con poche altre cose, nella fuga con la sua famiglia. Sono tutto quello che rimane della sua attività. Ed ha deciso che torneranno sui telai solo quando tornerà la pace nel suo Paese. Si tratta di opere intense, dove lo studio dell’anatomia umana si intreccia con la ricerca di cromatismi floreali, creando opere assolutamente originali.
La terza sala ospita due mostre, raccolte sotto il titolo “Dal Risorgimento alla Liberazione”. Il tema comune è quindi quello dell’unità e della libertà del nostro Paese. La prima delle due, “Le parole del Risorgimento”, presenta una raccolta di documenti che vanno dal 1815 al 1870, e che accompagnano le attività del gruppo romano Memoria e Legalità, che da anni si occupa della celebrazione della fondazione della Repubblica Romana e della sua Costituzione, insieme con i discendenti della famiglia Garibaldi e ad alti ufficiali dell’Esercito Italiano, come il Generale di Corpo d’Armata Bruno Simeone. Lo stesso Francesco Garibaldi Hibbert, presidente della fondazione intitolata al suo antenato, dovrebbe essere presente a ottobre come relatore della conferenza dedicata a questo periodo storico. “25 aprile: uno sguardo su Viterbo” è un progetto fotografico realizzato con tecniche analogiche e tradizionali (immagini in bianco e nero riprese in pellicola e stampate in camera oscura) del fotografo professionista Valter Cucchiari, che ogni anno celebra la ricorrenza della Liberazione realizzando alcune opere fotografiche nello stile “street photography”, attualmente molto diffuso e del quale Cucchiari è stato un evidente anticipatore. Ogni immagine esposta rappresenta la porta d’ingresso a un capitolo di tecnica della fotografia e della composizione, capitolo che verrà affrontato e descritto insieme con gli studenti delle scuole superiori.

L’ultima sala dello splendido Palazzo Sforza ospita una mostra che ha visto la luce esattamente 20 anni fa e che è giunta ormai alla sua centesima esposizione. “Non ho tenuto il conto esatto”, dice l’autore Alfredo Mariani, che è anche il fondatore del Museo delle Enciclopedie e il curatore della Pentalogia, “ma negli ultimi 20 anni queste fotografie sono state esposte circa 5 volte ogni anno, e quindi il calcolo è presto fatto”. E’ incredibile il contrasto tra le moderne geometrie dei grattacieli newyorkesi e gli antichi ambienti del palazzo, un contrasto che acuisce il dolore per una perdita che non è stata soltanto di vite umane ma di opere architettoniche di straordinario valore. “Le Twin Towers non erano soltanto un prodigio dell’architettura ma rappresentavano un luogo dello spirito e della bellezza”, dice Mariani. “Contrariamente a quanto afferma chi non le ha conosciute, non esprimevano l’arroganza di una sfida ma il punto di incontro e di arrivo dell’intelligenza e del lavoro dell’Uomo, di ogni provenienza e religione”.

Per visitare la Pentalogia nel mese di agosto e fino all’apertura delle scuole si prega di inviare una email a segreteria@palazzosforza.it . Successivamente verrà diramato un calendario che comprenderà anche le conferenze di presentazione delle singole esposizioni. Si ringrazia il Sig. Franco Borrani per la documentazione fotografica.

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