“Bomba d’acqua, tragedia del maltempo, pioggia eccezionale: le parole non bastano più a descrivere quello che succede anche alle nostre latitudini ogni qualvolta si scatena un temporale”, attacca Paola Marchetti. “Ormai di un evento naturale come temporale bisogna aver paura”.
“In fondo quelle parole rappresentano un alibi per l l’uomo, che continua a pensare che queste tragedie siano solo il frutto di una natura maligna che si scatena e, non invece, la conseguenza di modelli di sviluppo che hanno aggredito la natura e rotto antichi equilibri”, accusa Paola Marchetti.
“Coloro che ancora negano l’emergenza climatica dovrebbero guardare a quello che è successo nelle Marche ieri sera o a quello che è successo nei nostri paesi, nel Viterbese, l’altra notte”, ancora Paola Marchetti. “L’emergenza climatica è la vera emergenza di questo nostro tempo, perché mette in discussione il nostro futuro e la nostra sicurezza”. “La violenza di questi eventi, che un tempo guardavamo solo in televisione, chiama in causa i nostri modelli di sviluppo, l’ostinata pretesa di continuare a surriscaldate il pianeta, ma anche l’ottusa volontà di continuare a cementificare il territorio anche laddove l’urgenza di case, complice il calo demografico, non esiste, rendendolo sempre più impermeabile, a tombare i fiumi e i corsi d’acqua, a non curare i canali di scolo e le cunette, a sovraccaricare i sistemi fognanti”, accusa Paola Marchetti.
“Manutenere il territorio, limitare il consumo di suolo, affrontare seriamente il rischio idrogeologico, implementare le piantumazioni di alberi anche come modalità di contenere le frane, liberare i corsi d’acqua da armature di cemento che ne impediscono il fluire delle acque: sono le vere opere pubbliche che servono al Paese”, propone Paola Marchetti.
“Questo è il momento del dolore per la tragedia marchigiana, ma per la politica, che si propone al voto, deve essere anche il momento delle scelte e delle assunzioni di responsabilità, per evitare che queste tragedie si ripetano anche nei nostri territori, visto che l’emergenza climatica è ormai una realtà con la quale dobbiamo ormai convivere”, conclude Paola Marchetti.
