Paola Marchetti (Alleanza Sinistra, Verdi, Reti civiche):”Piccoli comuni ed aree interne, una straordinaria risorsa per il Paese”

“Vivo da sempre in un piccolo comune, Bassano Romano, dove in passato ho ricoperto anche il ruolo di amministratrice, ne conosco le potenzialità, ma anche le problematiche e le criticità”, così Paola Marchetti, candidata alle elezioni politiche del 25 settembre.

“I piccoli comuni sono luoghi dove ancora vive un minimo di tessuto comunitario, luoghi spesso di struggente bellezza, ma, al tempo stesso, territori dove crescono lo spopolamento, il calo demografico e l’abbandono, con la conseguente riduzione dei servizi e delle opportunità”, spiega Paola Marchetti. “Nelle aree interne spesso la banda larga è un miraggio, i servizi sociali e sanitari sono ridotti al lumicino, i trasporti pubblici estremamente carenti, i presidi scolastici, sempre più ridotti per effetto di leggi assurde e ragionieristiche, come quella che sovrintende ai Piani di dimensionamento scolastico”, argomenta Paola Marchetti.

“Non è un caso che i giovani, appena possono, se ne vanno da questi luoghi, preferendo aree che offrono più opportunità di reddito e di lavoro”.

Eppure le aree interne sono la spina dorsale del Paese, i luoghi della nostra identità più profonda, gli spazi dove sarebbe ancora possibile sperimentare politiche di prossimità efficaci”.

“Queste sono le caratteristiche di tanti comuni del Viterbese, del Reatino, del Frusinate, della provincia di Latina, che soffrono il divario crescente, in termini di risorse e di opportunità, con la grande area metropolitana di Roma; comuni che spesso vivono di pendolarismo e che, in assenza di politiche di sostegno, rischiano di essere ridotti a “quartieri dormitorio”, ancora Paola Marchetti.

“Mentre finalmente si torna a parlare di poteri speciali per Roma, sull’esempio delle grandi Capitali europee, nel dibattito pubblico ed in questa campagna elettorale, manca completamente un ragionamento sui piccoli comuni e sulle aree interne e lo stesso PNRR, fortemente centrato sui grandi progetti (e sui grandi interessi) rischia di essere una straordinaria occasione persa per questi territori”, accusa Paola Marchetti.

“Andrebbe rovesciata la logica con la quale si guarda a questa grande occasione rappresentata dal PNRR: esiste un patrimonio di memorie, di vissuti, di biografie che possono costituire i laboratori per la sperimentazione e per l’implementazione di politiche pubbliche di riqualificazione del tessuto urbanistico dei piccoli comuni, rilanciandone le prospettive, tanto a livello abitativo quanto turistico, contribuendo al ripopolamento di luoghi di grande suggestione ormai abbandonati e allo stesso tempo innescando circuiti virtuosi di economia circolare”, ancora Paola Marchetti.

“I piccoli comuni ed il loro patrimonio edilizio semi abbandonato, specie nei centri storici, possono essere i luoghi dove sperimentare alberghi diffusi, centri di ricerca, residenze per smart working e per lavoratori digitali, strutture e centri diurni per problematiche socio assistenziali”, precisa Paola Marchetti.

“Naturalmente, per agire in questo senso sono necessari interventi sulle infrastrutture, sia architettoniche che tecniche: lavorando, dunque, sul potenziamento della rete a banda larga, eliminando il digital divide”.

“È una sfida fondamentale per il Paese che dovrà essere giocata nella prossima legislatura, ne va della sua coesione territoriale”, conclude Paola Marchetti.

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