di REDAZIONE-
ROMA- Nella messa della Notte di Natale tenutasi in San Pietro, Papa Francesco ha espresso profonde preoccupazioni riguardo alla persistente violenza nel mondo, con un focus particolare su Betlemme, dove “il Principe della pace viene ancora rifiutato dalla logica perdente della guerra”. Ha sottolineato come il fragore delle armi impedisca al “Principe della pace” di trovare un posto nel mondo.
Il Pontefice ha richiamato il contesto in cui Gesù è nato, sottolineando il contrasto tra l’imperatore che conta gli abitanti del mondo e Dio che entra quasi di nascosto. Ha avvertito contro il pericolo di interpretare il Natale con un’idea pagana di Dio, come un potente padrone celeste legato al successo mondano e al consumismo.
Francesco ha evidenziato l’immagine distorta di un dio distante e permaloso, sottolineando che Gesù è nato per tutti, portando con sé l’incredibile tenerezza di un Dio che salva il mondo incarnandosi. Invitando a riscoprire l’adorazione, ha citato J.R.R. Tolkien, autore del “Signore degli Anelli”, sottolineando l’importanza del Santissimo Sacramento come fonte di amore e significato.
Nel suo messaggio durante l’Angelus, il Papa ha augurato una vigilia di Natale caratterizzata dalla preghiera e dalla sobrietà, esortando a evitare il consumismo. Ha esortato alla solidarietà, ricordando i conflitti in corso nel mondo e appellandosi alla comunità internazionale per risolvere situazioni difficili, inclusa la richiesta di Sarah Netanyahu per il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza.
In questo contesto, la lettera di Sarah Netanyahu a Papa Francesco è stata menzionata, in cui la moglie del primo ministro israeliano ha chiesto il personale intervento del Papa per la liberazione degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas a Gaza, sottolineando l’importanza cruciale di un intervento papale per salvare vite preziose.