“Pasolini. Raccontare la città”, un libro che spiega da un punto di vista diverso il poeta visionario

di LUCA BERNARDINI –

VITERBO – “Pasolini ha rappresentato molto per tutti noi, un innovatore, un precursore”. Così l’assessore comunale alla Cultura, Alfonso Antoniozzi, ha aperto la conferenza sul grande artista italiano, un uomo che è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante in ogni sfaccettatura dell’Arte.

Con il nuovo libro di Gregory O.Smith “Pasolini. Raccontare la città”, secondo Antoniozzi, “si è riuscito a scoprire qualcosa di nuovo sul poeta/regista/giornalista più importante della letteratura contemporanea italiana”.

“Navigando nei vari quartieri di Roma siamo venuti a scoprire nuove vicende sulla vita pasoliniana”. Così ha esordito il professor Gregory O. Smith, professore di sociologia ed antropologia Temple university of Rome, il quale ha continuato affermando che “la Tuscia è entrata prepotentemente nei nostri studi”.

I documenti scientifici, insieme agli studi antropologici, hanno aiutato il team di studiosi a tracciare una linea evolutiva del percorso di Pasolini, dando una mano anche a “distruggere una frammentazione per andare a ricreare quella collettività tanto cara all’autore bolognese”.

Di particolare interesse, secondo Smith, è l’importanza della persona, delle relazioni e dell’uomo. “Pasolini non parla solo ad un particolare settore della società, bensì si riferisce a tutta quanta la popolazione mondiale”.

L’attualità delle parole di Pasolini riecheggiano forti all’interno della Sala Regia del Comune di Viterbo, colpita anche dall’immediatezza del testo del professor Smith, che più di tutti sente la responsabilità di tramandare i pensieri del letterato.

Presente alla conferenza anche il segretario generale della Cisl di Viterbo Fortunato Mannino, il quale ha rimarcato il lavoro del sindacato sulla rivalutazione del centro viterbese, “completamente svuotato a causa, per usare proprio le parole di Pasolini, della iper massificazione dei supermercati nel territorio”.

Presente alla conferenza anche il professor Mauro Alvisi, presidente di Medita Hub, l’Ente Associativo di Ricerca Scientifica di Utilità Sociale. A chiusura della conferenza ha confermato le parole del professor Smith, affermando come “la consapevolezza del luogo nel quale ci si trova è sempre presente nella poetica pasoliana”. Questa affermazione, secondo Alvisi, racchiude l’importanza che l’autore bolognese dava al territorio nel quale si trovava, a partire dalle borgate del sottoproletariato romano fino ad arrivare alle zone più nascoste della Tuscia, come l’ormai famosa torre di Chia.

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