Pasolini “viterbese”: la sua casa nella Tuscia e l’amore per il paesaggio antico

Pasolini “viterbese”: la sua casa nella Tuscia e l’amore per il paesaggio antico, che si terrà il prossimo venerdì 31 marzo al centro di Valle Faul, alle ore 16:30 (fino alle ore 19 circa). L’incontro, utile a conseguire crediti formativi per l’ordine degli architetti, ricalca l’omonimo evento tenutosi lo scorso 7 dicembre a Palazzo Patrizi Clementi (via Cavalletti 2 a Roma).
Al convegno sarà presente anche l’attore Gabriele Gallinari, che parlerà di com’è vivere nella Torre di Chia che ha acquistato, abitare ‘all’ombra del mito’. E vi sarà persino la partecipazione di Graziella Chiarcossi, parente di Pasolini.

E se il funzionario architetto della soprintendenza, arch. Giuseppe Borzillo, illustrerà il progetto della ‘casa-rifugio’ di Pasolini, Gallinari potrà portare a corredo la sua esperienza personale del ‘recupero’ dell’immobile. Egli ha fatto nella casa soltanto piccole manutenzioni quando si è trasferito, senza sostituire infissi e finiture.

Perciò in casi come questo, di ruderi, ma anche di testimonianze archeologiche storiche, è fondamentale l’azione di tutela della soprintendenza, a salvaguardia di un intero patrimonio culturale che comprende anche il paesaggio circostante.

Un paesaggio contadino, agrario, incontaminato, che molto appassionatamente Pasolini difese, come spiegherà il soprintendente, arch. Margherita Eichberg. Costituito anche dalle pertinenze archeologiche, che illustrerà la funzionaria archeologa della Sabap VT-EM, dott.ssa Carlotta Schwarz; per un paesaggio archeologico fatto di tombe, pestarole, grotte.

Una difesa del territorio e del suo patrimonio che deve partire dalle Università. Per questo, tale seminario si rivolge agli Ordini per ricordare l’impegno di Pasolini a difesa della statalizzazione dell’Università di Viterbo, a suo avviso volano dello sviluppo sostenibile del territorio della Tuscia; come ben spiegato nel libro di Silvio Cappelli “Pier Paolo Pasolini: dalla Torre di Chia all’Università di Viterbo”, di cui presto potrebbe esserci una riedizione. E’ stato proprio Cappelli a ritrovare un’intervista particolarmente significativa, che sembra costituire il testamento di Pasolini, e che manifesta intenti sempre attuali, condivisi dalla soprintendenza. L’autore sarà presente con l’editore Vecchiarelli, per dare il suo contributo all’incontro.

Dunque tanti gli aspetti che saranno scandagliati e che aspettano tutti gli interessati.

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