Peppe Sini commenta le iniziative di oggi per il giorno del ricordo

VITERBO- Con viva commozione ho assistito oggi ad alcune delle iniziative che si sono svolte a Viterbo di commemorazione delle vittime della Shoah, in questo “Giorno della memoria” ricorrendo l’anniversario della liberazione dei superstiti del campo di sterminio di Auschwitz il 27 gennaio 1945.
In via della verita’, dinanzi alla lapide ed alle “pietre d’inciampo” che ricordano Vittorio Emanuele Anticoli, Letizia Anticoli e Angelo Di Porto, vittime viterbesi della Shoah, i volti e le voci delle giovanissime e dei giovanissimi studenti in parole e musica hanno rievocato le esistenze spezzate da quell’indicibile orrore, e ci hanno convocato all’impegno qui e adesso per fermare ogni strage, per soccorrere ogni persona, per difendere la vita, la dignita’ e i diritti di ogni essere umano.
Poi nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, la sede del Comune di Viterbo, altre parole di verita’ sono state dette ed ascoltate; e massimamente luminosa e struggente la testimonianza di Salvatore Federici, superstite che ancora denuncia e contrasta la barbarie di cui fu vittima, testimone che alla sua veneranda eta’ ancora prosegue la lotta per salvare tutte le vite, per una societa’ giusta, libera, solidale, in cui nessuno sia abbandonato al dolore e alla morte, in cui ogni persona bisognosa di aiuto sia soccorsa, accolta, assistita.
Poi nella Sala Anselmi in via Saffi “L’altro circolo” ha proposto una preziosa mostra ed una polifonica riflessione, suscitatrici di dolorosa consapevolezza ed ortative a un condiviso agire nonviolento per contrastare tutte le violenze, per inverare il primo diritto ad ogni essere umano inerente: il diritto a non essere ucciso, il diritto a una vita degna, il diritto alla condivisione del bene e dei beni in eguaglianza di diritti, in mutuo soccorso, nel piu’ fermo e pieno rispetto dell’umanita’ di tutte e tutti, di ciascuna e ciascuno.
Altre iniziative ancora si sono svolte oggi in questa citta’, e corale e’ stata la commemorazione. Tutte le iniziative cui ho potuto personalmente assistere mi sono sembrate rappresentative di un persuaso comune impegno a porsi all’ascolto delle vittime, di una volonta’ buona che con la scelta nitida e intransigente della responsabilita’ e della solidarieta’ vuole opporsi ad ogni barbarie, vuole opporsi ad ogni uccisione, vuole opporsi ad ogni abuso.
La memoria delle vittime della Shoah ci convoca ad inverare ogni giorno nel nostro concreto agire il valore dell’universale benevolenza, il valore dell’umanita’ che riconosce, rispetta, difende e sostiene ogni persona.
L’umanita’ sa che puo’ e deve contrastare, sconfiggere e dismettere ogni violenza e realizzare quella fraternita’ e sororita’ che e’ speranza ed aspirazione di ogni persona e di ogni cultura, che e’ il fondamento di cio’ che chiamiamo civilta’, comunione: siamo una sola umanita’ in un unico mondo vivente.
Chi salva una vita salva il mondo.
Solo facendo il bene ci si oppone al male.
Solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’ dalla catastrofe.

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

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