Peppe Sini: “Mercoledì 7 aprile prenderò parte al digiuno promosso da padre Alex Zanotelli”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Mercoledì 7 aprile prenderò parte al digiuno promosso da padre Alex Zanotelli e dalle altre persone amiche del movimento del “digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti”. E trovo di grande valore che a questa iniziativa si siano associate anche le persone amiche impegnate affinché l’Italia finalmente sottoscriva e ratifichi il Trattato dell’Onu per la proibizione delle armi atomiche.
L’impegno per i diritti umani di tutti gli esseri umani e l’impegno per la pace e il disarmo sono una cosa sola. L’impegno per la dignità, la liberazione e la salvezza dell’umanità intera e l’impegno per la salvaguardia dell’intero mondo vivente sono una cosa sola.
Digiunerò anche ricordando l’amico e compagno di lotte nonviolente Giuseppe Tacconi, antifascista e uomo di pace sempre sollecito del bene comune, di cui ricorre oggi il quinto anniversario della scomparsa.
Digiunerò insieme a tante persone che come me partecipano a questa iniziativa per riaffermare il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignità, alla solidarietà; il dovere di ogni essere umano alla condivisione del bene e dei beni; il dovere di ogni umano istituto a difendere ogni essere umano da ogni violenza.
Digiunerò per ricordare a me stesso ed altrui le innumerevoli persone che ancor oggi subiscono violenze inenarrabili; che ancor oggi sono esposte alla denutrizione e fino alla morte per fame; che ancor oggi sono vittime di disumana ingiustizia, di dittature, guerre, poteri criminali, del “disordine costituito” e dell’indifferenza che favoreggia la mole di male che l’intera umanità ed ogni singola coscienza deturpa ed opprime.
Digiunerò per chiedere al governo e al parlamento del nostro paese di rispettare finalmente la Costituzione della Repubblica italiana, che informa il nostro ordinamento giuridico e la nostra civile convivenza al dovere di rispettare e soccorrere ogni persona, al dovere della pace, della solidarietà, dell’aiuto reciproco.
Digiunerò per testimoniare la necessità che con la lotta nonviolenta dell’umanità senziente e pensante s’inveri il programma di Giacomo Leopardi: che tutti gli esseri umani si uniscano contro il male e la morte; che nessuna persona sia oppressa, sfruttata, emarginata, abbandonata al dolore, alla paura, al misconoscimento e alla denegazione, al nulla che tutto divora.
L’ho ripetuto tante volte nel corso degli anni, voglio ripeterlo una volta ancora: si realizzino immediatamente nel nostro paese quattro semplici indispensabili cose:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; è l’unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani;
2. abolire la schiavitù e l’apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio “una persona, un voto”: un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti è privato di fondamentali diritti non è più una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalità costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
Il razzismo è un crimine contro l’umanità.
Siamo una sola umanità in un unico mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite è il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo”.

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

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