Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-

Rimaniamo in Francia e proseguiamo la nostra avventura entrando nel XIX secolo. L’800 è un periodo particolarmente florido e vivace per il nostro gioco, non solo in Francia ma anche in buona parte dell’Europa; è il periodo del gioco romantico, brillante, spericolato e spettacolare anche se, con gli occhi dei motori di silicio odierni, non sempre qualitativamente impeccabile, ma perdoneremo facilmente ai nostri predecessori queste imprecisioni. È l’epoca di Adolf Andersen che regalerà al mondo la partita immortale e la cosiddetta Sempreverde, l’epoca di Paul Morphy, di Johannes Zukertort, di Whilelm Steinitz e di molti altri campioni che incontreremo nel nostro lungo viaggio.
Oggi faremo la conoscenza con quello che fu considerato il miglior giocatore di Francia dell’ 800: Louis-Charles de LaBourdonnais. Nacque da famiglia agiata sull’Isola della Riunione nel 1797, ma presto si trasferì a Parigi per motivi di studio. All’età di 24 anni nel 1821 riuscì a sconfiggere in un match il suo maestro Alexandre Deschapelles, considerato all’ora il campione del mondo non ufficiale in quanto il primo campione ufficiale è considerato Whilelm Steinitz dopo aver vinto il match contro Johannes Zukertort nel 1886. LaBourdonnais era uno specialista del gioco ad handicap, cioè concedeva un vantaggio all’avversario, la maggior parte delle volte un pezzo, ( per chi fosse completamente digiuno del gioco, avere un pezzo di vantaggio gratuitamente è di solito decisivo per l’esito della partita) e si faceva pagare un franco a partita; fu anche segretario del circolo di Parigi. Nel 1824 si recò in Inghilterra, altro paese a cui il nostro gioco deve tanto, dove incrociò i pezzi con molti forti giocatori, tra cui il più famoso fu l’irlandese Alexander McDonnell. Il match tra i due avvenuto nel 1834, nel secondo viaggio in Inghilterra, si concluse con la vittoria di LaBourdonnais con 44 vittorie, 30 sconfitte e 14 pareggi. L’evento ebbe un’eco notevole tanto che Charles-Henri Sanson pubblicò un libro con le vicende del match. In seguito giocò e vinse contro altri avversari di livello come l’ungherese Josef Szèn e il francese Pierre del Saint Amant. Nel 1836 fondò la rivista scacchistica Le Palamède e morì a Londra nel 1840, venendo sepolto, ironia della sorte, a pochi metri dal suo rivale Alexander McDonnell.
Di seguito una partita del match LaBourdonnais -McDonnell.

McDonnell – LaBourdonnais
1.e4-c5; 2.Cf3-Cc6; 3.d4-cxd4; 4.Cxd4-e5; 5. Cxc6-bxc6; 6.Ac4-Cf6; 7.Ag5-Ae7; 8.De2-d5; 9.Axf6-Axf6; 10. Ab3- 0-0; 11. 0-0 – a5; 12.exd5-cxd5; 13. Td1-d4; 14.c4-Db6; 15.Ac2-Ab7; 16. Cd2-Tae8; 17. Ce4-Ad8; 18.c5-Dc6; 19.f3-Ae7; 20. Tac1-f5; 21. Dc4-Rh8; 22.Aa4-Dh6; 23.Axe8- fxe4; 24.c6-exf3; 25. Tc2-De3+; 26. Rh1-Ac8; 27.Ad7-f2; 28.Tf1-d3; 29.Tc3-Axd7; 30. cxd7-e4; 31. Dc8-Ad8; 32. Dc4-De1; 33. Tc1-d2; 34. Dc5-Tg8; 35.Td1-e3; 36. Dc3-Dxd1; 37. Txd1-e2 e il bianco abbandona

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