Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-
Questa settimana siamo in Slovacchia per conoscere il fondatore della cosiddetta scuola ipermoderna: Richard Rèti. Nacque a Pezinok nel 1889.

Fu di origine ebraica e ben presto si trasferì a Vienna per dedicarsi allo studio di lingue, letteratura e matematica; in seguito divenne scacchista professionista entrando a far parte della squadra ceca. Oltre ad essere un forte giocatore, nonché uno dei protagonisti della scena scacchistica degli anni a cavallo tra XIX e XX secolo, fu un compositore di studi e autore di due trattati sul gioco. Benché all’inizio, come era usuale in quel periodo, il suo gioco si incasellasse in uno stile precipuamente romantico, in seguito sperimentò con successo, tanto che ancora oggi le sue idee trovano applicazione ai massimi livelli, nuove idee riguardo la concezione dello sviluppo dei pezzi e della strategia a lungo termine; in altre parole fu il padre della scuola ipermoderna la cui idea alla base era quella di controllare il centro della scacchiera con i pezzi ma senza occuparlo immediatamente, ma dalla “distanza” per così dire. In seguito troverà tre adepti che completeranno e arricchiranno la sua eredità: Aaron Nimzowitsch, Saviely Tartakower e Gyula Breyer.
Morì nel 1929.
Sotto illustriamo una piccola gemma alquanto famosa ai danni proprio di Saviely Tartakower.
Rèti -Tartakower (Vienna 1910)
1.e4;c6 2.d4;d5 3.Cc3;dxe4 4.Cxe4; Cf6 5.Dd3;e5 6.dxe5;Da5 7.Ad2;Dxe5 8.000; Cxe4 9.Dd8+; Rxd8 10. Ag5+;Rc7 11.Ad8# matto
image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa la pagina
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE