Pista di ghiaccio: di male in peggio

di MARCO ZAPPA –

VITERBO –  È finito Natale, ma le polemiche non finiscono e i tristi strascichi del Christmas Village ancora imperversano sulla città. È la pavimentazione di Piazza Duomo ora il problema e, si dice, dovuto alla pista del ghiaccio.
Che sia vero o no a me interessa poco, qualcuno provvederà alla sistemazione nella speranza che non lo faccia con i soldi nostri, ma la questione è un’altra: era cosa “buona e giusta” piazzare quella struttura in quel sito museale che insieme a San Pellegrino è la vera ricchezza turistica di Viterbo?
Capisco la necessità di rivalutare il centro storico, quella di dare una visione organica alla manifestazione natalizia e quella di soddisfare con surrogati di attrazioni il popolino, ma come si può occupare un sito storico così importante in quel modo?
Ci sono tanti posti a Viterbo in cui collocare una pista del ghiaccio, non ultimo Prato Giardino dove tra l’altro non ci sono problemi di spazio e dove potrebbe avere ben altre dimensioni che non quella di un recinto per cavalli.
Ma ve la figurate voi una roba del genere buttata lì, davanti alla facciata del Duomo di Siena o di Orvieto o magari installata al centro della piazza di Pienza?
Chi è che prende queste decisioni bislacche che, come non bastasse, hanno creato anche seri problemi alla pavimentazione?
Evidentemente qualcuno ancora ignora che i monumenti delle nostre città italiane sono fragili come ossa malate di osteoporosi e vibrazioni eccessive oppure lo smog, con particelle volatili e inquinanti, possono creare danni seri o irreversibili; mettiamoci pure il ghiaccio allora, che problemi ci sono?
Ma il concetto che proprio non entra nelle menti è che durante le feste a Viterbo non viene solo il turista interessato a Babbo Natale, no, grazie a Dio c’è gente che riesce a ritagliarsi del tempo per vedere altro di molto più edificante: l’arte per esempio.
E vi garantisco che in visita a un sito storico non c’è cosa peggiore nel vedere elementi perturbanti che ne uccidono la suggestione, la visione d’insieme o lo sviluppo urbanistico.
Solo l’arte, che sia pittura, scultura o architettura ha il potere di integrarsi con il passato riannodando con il presente il filo della storia.
Certo, restando al Christmas Village, l’ormai celebre Pista è poca cosa.: l’insuperato guinness della genialità appartiene ancora a Caffeina che arrivò al punto di piazzare un bussolotto della Kinder davanti alla loggia del Palazzo Papale, occultandone parzialmente la vista ma…questa è un’altra storia.

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