PNRR, D’Ubaldo (Sinistra Per Viterbo): “Chiediamo chiarezza per i cittadini”

VITERBO – Riceviamo da Carlo D’Ubaldo (Sinistra per Viterbo) e pubblichiamo: “I semplici cittadini hanno sentito parlare del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) solo perché ci sono in ballo una montagna di soldi soprattutto Europei (161 miliardi + 30 messi dal nostro paese), soldi che pioveranno su tante amministrazioni locali (in teoria dunque anche a Viterbo) per progetti inerenti:

digitalizzazione, innovazione, cultura e turismo, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute. Come vedete sono temi che riguardano in pieno anche Viterbo. Specie ora che si va verso l’autunno, e verso una crisi che genera forte preoccupazione in tutti i cittadini (inflazione, caro bollette, licenziamenti, guerra). I progetti finanziati con i soldi del PNRR potrebbero essere utili per attenuare gli effetti più gravi di questa crisi? C’era da sperarlo, tanto più che che l’attuale Sindaca si era presentata alle elezioni come la massima esperta in ideazione di progetti europei. Forse esagerava: finora tutto tace, e i mesi passano inesorabili. Improvvisamente qualche giorno fa l’Amministrazione comunale pubblicizza un convegno sul PNRR: siamo andati a sentire, speranzosi di saperne di più, di capire quali progetti sono stati presentati, quali sono in fase di elaborazione, eccetera. Niente. Solo una spiegazione tecnica su cosa sia in generale il PNNR e su come gli uffici di una amministrazione debbano gestirlo.

Nel frattempo sono passati più di due anni dalla sua approvazione, e nel 2026 scadranno i termini. Noi di Sinistra per Viterbo vogliamo trasparenza. Si parla di pavimentazione di piazza del Plebiscito, o di ristrutturazione del tribunale vecchio, ma con quanti soldi? Chi li gestirà? Chi li realizzerà? Non va bene.

Vogliamo che i cittadini sappiano quanti soldi pubblici sono in circolazione, e per quali progetti; vogliamo sapere che criteri sono stati assunti per scegliere questo o quel progetto, e in che modo incideranno sulla qualità della vita in città; vogliamo capire perché nell’era digitale non sia possibile costruire una sezione sul sito del Comune in cui chiunque possa monitorare il percorso di questi soldi pubblici; vogliamo capire perché l’Amministrazione non senta l’urgenza di informare i cittadini; e, infine, ci chiediamo perché la cosiddetta “opposizione” non abbia ancora detto nulla al riguardo (stanno studiando il PNRR per esigere più democrazia, come dovrebbe fare un’opposizione seria, oppure si stanno solo preparando alla co-gestione dei progetti?).

Più che un Piano di Ripresa, per Viterbo, sembra solo un Piano di Resilienza, nell’accezione peggiore: di una vecchia logica di gestione della cosa pubblica che poco ha a che fare con il miglioramento delle condizioni di vivibilità di una città e la vita dei suoi cittadini ma tende solo a gestire il potere e dunque i soldi pubblici. Noi non staremo a guardare”.

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