Pochi giorni all’apertura della mostra “L’immagine sovrana” a Palazzo Barberini a Roma

ROMA – Mancano pochi giorni all’apertura della mostra L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini, che le Gallerie Nazionali di Arte Antica dedicano in occasione del quattrocentesimo anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Urbano VIII Barberini al pontificato più lungo e rappresentativo del XVII secolo (1623-1644).

Tra i capolavori che arricchiranno il percorso narrativo della mostra nelle sale del museo, ieri, mercoledì 8 marzo, è arrivato dal Museo delle Civiltà di Roma il Tlamachayatl (datato 1534) uno dei rari esempi oggi conosciuti di tessuti piumati mesoamericani, a testimonianza dello straordinario interesse delle grandi famiglie nobiliari per la scienza nel Seicento. Il manufatto, considerato dai popoli indigeni come depositario di forza divina, pervenne a Luigi Pigorini nel 1886 dal Gabinetto Zoologico della Regia Università di Roma, a cui venne donato da Papa Pio IX che a sua volta lo ricevette dai discendenti della famiglia mesoamericana di guerrieri Acxotecatl.

Dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze è arrivato anche il Sacrificio di Isacco di Caravaggio, preziosa testimonianza della collezione personale di Maffeo Barberini che, già da cardinale, mostrò di essere un raffinato cultore delle arti. Il dipinto rimase alla famiglia Barberini fino al 1812, per poi passare al ramo Colonna di Sciarra quindi ceduto, a fine Ottocento, con tutta la quadreria di famiglia, alla società veneziana di Jacob Levi e figli, con un riferimento a Gherardo delle Notti. Dal successivo proprietario John Fairfax Murray venne donato, nel 1917, agli Uffizi.

 

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