di REDAZIONE-
VITERBO- Il Partito Democratico ha sollevato interrogativi significativi durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale in merito al coinvolgimento di Vittorio Sgarbi, critico d’arte e assessore alla Bellezza nella giunta civica. La consigliera del Pd, Lina Delle Monache, ha esposto le sue preoccupazioni, sottolineando il limitato coinvolgimento di Sgarbi nelle attività della giunta.
Delle Monache ha enfatizzato che Sgarbi ha partecipato solo al 2% delle riunioni di giunta, contribuendo a sole 8 delibere su un totale di 450. La consigliera ha criticato l’assenteismo di Sgarbi, evidenziando il suo disinteresse per i temi legati ai suoi progetti e alle sue deleghe, che includono anche la comunicazione della Tuscia. La possibilità di partecipare alle riunioni di giunta anche da remoto è stata sottolineata.
Secondo il Partito Democratico, si tratta di un caso grave di assenteismo, poiché Sgarbi non ha mai presentato i suoi programmi in Consiglio Comunale né si è confrontato con i consiglieri. Hanno invitato il sindaco Frontini a riflettere sull’atteggiamento di Sgarbi e a considerare possibili azioni correttive.
Il sindaco Frontini ha risposto sostenendo che è prematuro valutare l’azione di ogni assessore e che una valutazione completa sarà effettuata in futuro. Ha difeso l’assessore Sgarbi sottolineando il successo del Festival della Tuscia, un evento che ha portato un pianista di livello mondiale in città gratuitamente. Frontini ha anche dichiarato di non considerare l’opzione di ritirare le deleghe ad Sgarbi.
Le tensioni sono aumentate quando la capogruppo di Fratelli d’Italia, Laura Allegrini, ha criticato aspramente Sgarbi, definendo il problema grave per la giunta e sottolineando la sua inutilità. Ha suggerito di revocare l’assessorato per assenteismo. Le controversie si sono estese anche al Festival della Tuscia, con Allegrini sostenendo che non è nulla di originale e ha comportato un costo significativo per la città.
Il dibattito sul caso Sgarbi sembra essere destinato a persistere, con le diverse fazioni del Consiglio Comunale che esprimono punti di vista contrastanti sulla gestione e l’efficacia dell’assessore alla Bellezza.
