Portavalori rapinato nel 2016, arrestati i colpevoli ma nessuna traccia del bottino

di DIEGO GALLI-

VITERBO- A quattro anni di distanza, finiscono in manette gli autori dell’assalto al portavalori della Securpol avvenuto il giorno 1 febbraio 2016. A dare una svolta alle indagini è stata la Polizia Penitenziaria, dopo aver identificato tra i suoi detenuti uno dei malviventi coinvolti, C.S. di 51 anni, in cella per reati simili a quello avvenuto nel 2016.
Questa mattina la conferenza stampa, tenuta presso il comando provinciale dei Carabinieri di Viterbo, dal comandante del comando provinciale dei CC, Andrea Antonazzo  e da quello della Polizia penitenziaria, Daniele Bologna.

La rapina, avvenuta in località Cinelli nel comune di Vetralla, fruttò ai malviventi un milione di euro in contanti, vari assegni e due pistole sottratte alle guardie giurate.
Le indagini, condotte in sinergia dai carabinieri e dalla polizia penitenziaria, sono terminate ufficialmente questa mattina, portando all’arresto di due persone, una di queste era l’autista stesso del furgone, la talpa che ha permesso l’assalto, A.F. di 49 anni.
Altre cinque sono invece le persone indagate, sottoposte questa mattina all’alba a perquisizioni che però non hanno aiutato a rintracciare la grossa refurtiva. Tra loro anche un’altra, ormai, ex-guardia giurata della Securpol e 4 uomini d’origine campana con molteplici precedenti penali anche contro il patrimonio, per un totale di sette individui coinvolti.
Le indagini, sotto la direzione dei sostituti procuratori Massimiliano Siddi e Stefano D’Arma, avevano già permesso l’identificazione nel 2016 di importanti dati genetici, che oggi hanno permesso di identificare i colpevoli, autori, tra l’altro, anche di altri colpi avvenuti in centro Italia.

 

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