Poste italiane assume consulenti finanziari

La testimonianza di Stefano Nocchi, 27 anni, specialista a Viterbo: “La reputazione che la nostra Azienda ha acquisito nel corso della sua storia è determinante poiché questa particolarità è un aspetto che semplifica la relazione con la clientela e mi consente di creare dei rapporti che vanno oltre il semplice contesto lavorativo.”

Roma, 23 maggio 2022 – Anche in provincia di Viterbo Poste Italiane seleziona nuovi profili professionali per potenziare gli organici delle molteplici strutture aziendali. Una delle figure attualmente più richieste è quella del consulente finanziario, la cui ricerca è attiva su tutto il territorio nazionale. È possibile presentare la propria candidatura entro il 31 maggio tramite il sito https://www.posteitaliane.it/it/carriere.html, dove sono consultabili anche i requisiti, le informazioni sul processo di selezione e le altre posizioni aperte.
Nello specifico della provincia di Viterbo, attualmente Poste Italiane impiega 45 consulenti finanziari, distribuiti nei 26 uffici postali dotati di sala consulenza. A questi si aggiungono 8 “specialisti consulenti “mobili”, che si muovono nei piccoli comuni del territorio. Una rete di giovani professionisti con un pacchetto di competenze tecniche e commerciali in grado di offrire al cliente non solo attività di promozione e vendita di servizi finanziari e assicurativi ma soprattutto di porsi come punto riferimento per i clienti all’interno di un rapporto di estreme correttezza e trasparenza.
Tra le ultime assunzioni realizzate in provincia, c’è quella di Stefano Nocchi, ventisette anni, una Laurea Magistrale in Management, specialista consulente finanziario mobile nella Filiale di Viterbo. Stefano è stato assunto a novembre 2019 con un contratto di apprendistato professionalizzante.
Una scelta, quella di fare il consulente finanziario in Poste Italiane, motivata anche dalla possibilità di mettere in pratica le conoscenze apprese con il suo percorso di studi: “Ho scelto tale ruolo in Poste Italiane perché da sempre affascinato dal mondo della consulenza finanziaria e dalle prospettive di crescita in tale settore dell’azienda che beneficia di una estrema capillarità sul territorio e un’assoluta fidelizzazione della clientela.”
“Avendo svolto studi economici presso Università degli Studi della Tuscia – continua Stefano – questa formazione mi ha permesso di svolgere il mio ruolo in maniera consapevole e con delle solide basi nel settore che ancora oggi fanno sì che possa portare valore aggiunto al cliente e all’ azienda per cui lavoro.”.
“La soddisfazione che questo lavoro restituisce – precisa Stefano – è massima nelle occasioni in cui la tua correttezza e la tua professionalità vengono riconosciute in modo evidente. La reputazione che la nostra Azienda ha acquisito nel corso della sua storia è determinante poiché questa particolarità è un aspetto che semplifica la relazione con la clientela e mi consente di creare dei rapporti che vanno oltre il semplice contesto lavorativo. Qualche tempo fa una signora che aveva degli evidenti problemi di deambulazione, per cui, dopo aver svolto l’appuntamento in sala consulenza e averle dato tutte le spiegazioni in merito alla sua posizione, mi sono proposto di accompagnarla in sala d’attesa dove la sarebbero passata a prendere i figli, lei è rimasta sorpresa tanto che la direttrice dell’ufficio di Civita Castellana, dove mi trovavo quel giorno, ha scattato una foto che a suo dire rappresentava a pieno l’amore per il mio lavoro e quanto questo vada oltre un semplice contratto.”
Poste Italiane, in linea con quanto previsto dal piano strategico “2024 Sustain & Innovate”, entro il 2024 potrà contare su una rete di 10mila professionisti della consulenza finanziaria in tutta Italia con una particolare attenzione ai giovani (l’età media si abbasserà da 41,7 a 40 anni) e al livello di istruzione: nei prossimi due anni l’Azienda stima che il 60% dei consulenti finanziari sia laureato, una crescita che trova conferma già negli ultimi cinque anni in cui la percentuale di figure laureate in questo settore è passata dal 26% nel 2017 al 52% nel 2021.

 

 

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