Presentata la progettazione della fase 1 del nuovo Piano Eliminazione Barriere Architettoniche (PEBA)

di SIMEON SCANLON-

VITERBO- Oggi alle ore 14, nella sala consiliare di Palazzo dei Priori, sono stati forniti dettagli in merito all’affidamento della progettazione della fase 1 del nuovo Piano Eliminazione Barriere Architettoniche (PEBA).
L’affidamento di tale progettazione fa seguito alla consultazione popolare avviata dall’amministrazione comunale nei mesi scorsi attraverso un apposito questionario pubblicato sul sito istituzionale e distribuito ai cittadini in occasione di eventi pubblici.

La sindaca Chiara Frontini ha brevemente introdotto i relatori, sostenendo il progetto e l’importanza di “spazi urbani di tutti e per tutti, che mettano al centro le persone e l’ambiente”.

Ha, quindi, preso la parola il presidente della Consulta comunale del Volontariato, Raimondo Raimondi, che dopo aver ringraziato il forte appoggio da parte dell’esecutivo e dell’assemblea di consulta sia per il progetto che per l’attivazione della “Disability Card”, rilasciata dall’INPS, ha preannunciato che il 18 gennaio, nella Sala Regia del Palazzo dei Priori, si terrà un evento per pubblicizzare la “Disability Card”, che permette di usufruire di svariati servizi pubblici e privati nella Tuscia.

Va più in dettaglio l’assessore Emanuele Aronne (responsabile per la qualità degli spazi urbani, accessibilità degli spazi, abbattimento delle barriere architettoniche e accessibilità del patrimonio culturale), evidenziando che questa iterazione del PEBA è una ripresa di una proposta fatta già nel 2008. In più ha spiegato come il PEBA verrà svolto in parallelo al Piano di Recupero del Centro Storico, parti del quale potrebbero essere fuse progetto PEBA. Ha poi aggiunto che “sulle barriere architettoniche e sul mondo della disabilità non si deve speculare”, sottolineando l’importanza che l’amministrazione ha dato a progetti rivolti verso il miglioramento dei servizi per disabili, specie la creazione del nuovo marciapiede intorno alle mura. Infine, ha rivelato che l’importo totale per il processo nella prima fase sarà di circa 10 mila euro e che il Comune aprirà una cassa di bilancio dedicata specificatamente al PEBA. In quanto città medievale, il centro storico di Viterbo ha tanti vincoli che potrebbero presentare delle limitazioni ad alcuni progetti.

E’ stata, quindi, la volta dell’assessore Rosanna Giliberto (responsabile per politiche sociali ed educazione), che, dopo aver ringraziato i membri dell’assemblea di consulta per i passi che stanno facendo nel portare avanti questo progetto, ha evidenziato l’importanza del piano.
L’architetto Mario Todini, progettista del PEBA, ha, quindi, promesso di inserire il progetto all’interno di un piano architettonico che funzioni per tutta la città. Ha spiegato che la prima fase sarà conoscitiva e vedrà quali elementi del vecchio PEBA potranno essere ripresi, poi si cercherà di stabilire forti rapporti con le associazioni responsabili per la costruzione del progetto. Nella seconda fase si passerà alla programmazione e la progettazione degli interventi che dovranno essere svolti.

Interviene poi la consigliera comunale Melania Perazzini, che ringrazia Raimondi e Aronne per aver spinto per l’inizio del progetto in tempi brevi, che ritiene darà valore aggiunto a tutti i cittadini di Viterbo. Annuncia che tra qualche settimana ci sarà un aggiornamento da parte dell’architetto sul andamento del progetto.
E’, quindi, intervenuto il consigliere comunale Paolo Moricoli, che vede nel PEBA un’opportunità per cambiare una parte importante della vita quotidiana di molti viterbesi. Il consigliere ha chiarito che il progetto riguarda solo i luoghi pubblici della città. Ha ricordato come questi progetti in passato abbiano prodotto critiche, specie l’allargamento di marciapiedi che sono stati fatti in parti della città, ma il consigliere ha difeso questi cambiamenti per salvaguardare il bene dei disabili a Viterbo, citando le misure di legge che devono essere rispettate per permettere alle carrozzine di passare sui nuovi marciapiedi che le hanno rese accessibili.

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