Presentato il libro “Gli anziani e la Bibbia” presso la chiesa San Faustino e Giovita

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Nel ricco programma “La Tenda” che si svolge a Viterbo presso la Chiesa di San Faustino e Giovita, dopo i momenti religiosi della mattinata del 25 marzo, il gruppo di Viterbo della Comunità Sant’Egidio di Roma, nel pomeriggio, ha presentato il libro “Gli anziani e la Bibbia”,  letture spirituali della vecchiaia di Maria Cristina Marazzi – Ambrogio Spreafico – Francesco Tedeschi.

Presenti all’incontro Padre Moise Beavogui, della fraternità missionaria di Sant’Egidio, Don Gianni Carparelli, la dott.ssa Maria Ciciriello, il prof. Roberto Latagliata, la volontaria Maria Bevacqua della Croce Rossa di Viterbo e in rappresentanza del comune di Viterbo, il consigliere alla Fraternità Paolo Moricoli.
Hanno moderato l’incontro la dott.ssa Valeria Martano della Comunità di Sant’Egidio e l’ins. Mariella Zadro
Dopo i ringraziamenti istituzionali da parte della dott.ssa Martano, l’insegnante Mariella Zadro ha introdotto il pomeriggio con la seguente riflessione: “Negli ultimi decenni, il numero di persone anziane è cresciuto in modo significativo e l’età media si è innalzata. Questo fenomeno rappresenta il compimento di un antico desiderio dell’Umanità: vivere più a lungo e rimandare il momento della morte. Tuttavia, questa “benedizione”, si sta trasformando in molto casi in una “maledizione” a causa delle scarse inclusioni degli anziani nella società moderna, che spesso li considera un peso piuttosto che una risorsa”.
Ecco che il problema dovrebbe essere affrontato alla radice ponendoci due domande:
“Come creare una società inclusiva per tutte le età? Quali caratteristiche deve avere un mondo che valorizzi la presenza sempre più numerosa degli anziani?”
Padre Moise, prendendo spunto dalla prefazione del libro a cura di Andrea Riccardi, ha sottolineato quanto la lettura della Bibbia aiuta a comprendere meglio il valore degli anziani: come facciano parte, in maniera rilevante, della storia umana e religiosa.
Infatti questo libro è una riflessione sulle figure “anziane” della Bibbia: Noè, Abramo, Giobbe, Zaccaria, Simeone e Anna, Nicodemo.
Nel loro rapporto con la vita e con i giovani, frutto di un’esperienza di amicizia pluridecennale con gli anziani da parte della Comunità di Sant’Egidio. Gli “anziani biblici”, in modi diversi, hanno avuto un rilievo nella storia per la loro fede e la loro umanità.
Don Gianni Carparelli ha parlato dell’aver cura dell’anziano attraverso la protezione, l’ascolto, l’accudire e anche il “semplice” abbraccio, affinché la solitudine non offuschi la vita di chi presto dovrà lasciarla.
In particolare ha commentato la leggenda giapponese narrata nel film “La ballata di Narayama” (di Shohei Imamura, 1983): “Il figlio Tatsuhei non vuole abbandonare la madre Orin, di 70 anni, che deve andar a morire sulle montagne secondo la regola arcaica della comunità montana di Nara”.
A conclusione ha ricordato la poesia di Pablo Neruda “La Magia di un Abbraccio”:
“Quanti significati sono celati dietro un abbraccio?
Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere
e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
nella gioia e nel dolore.
Esistono molti tipi di abbracci,
ma i più veri ed i più profondi
sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.
A volte un abbraccio,
quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno,
fissa quell’istante magico nell’eterno.
Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso,
fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
o si ha paura di sapere.
Ma il più delle volte un abbraccio
è staccare un pezzettino di sé
per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino meno solo”.
Il prof. Roberto Latagliata, ha presentato i dati relativi alla situazione delle persone anziane a Viterbo e Provincia, situazione che necessità di interventi più attenti e meglio dettagliati.
Inoltre ha presentato la realtà di un programma “Viva gli Anziani” sperimentazione della Comunità di Sant’Egidio e del Ministero della Salute, in risposta all’impressionante picco di mortalità osservato nell’estate del 2003.
Il Programma “Viva gli Anziani!”, attivo a Roma ed in diverse città d’Italia, è un servizio innovativo per il contrasto dell’isolamento sociale, attraverso la creazione di reti, organizzata dagli stessi anziani per aiutare, quelli più fragili.
La dott.ssa Maria Ciciriello, ha raccontato le tante iniziative, che da anni, organizzano presso la Casa Geriatrica Giovanni XXIII di Viterbo nel rispetto della quotidianità, riferimento importante per le relazioni con gli ospiti della Casa.
Paolo Moricoli, ha ricordato le iniziative che il Comune di Viterbo mette in campo a favore degli anziani in particolare nei mesi estivi, rivolgendo un ringraziamento alle tante associazione che si adoperano per migliorare la qualità della vita delle persone più bisognose, auspicando la nascita di progetti ad opera di giovani sensibili a queste problematiche.
Maria Bevacqua della Croce Rossa ha raccontato la sua esperienza di volontaria presso la Casa Giovanni XXIII per l’aiuto pratico negli spostamenti degli anziani in carrozzina e la presenza nei momenti di vita comunitaria.
Le conclusioni alla dott.ssa Valeria Martano che ha evidenziato alcuni spunti di riflessione che le relazioni dei presenti hanno prodotto: la cura per gli anziani, le strategie per superare il dolore dell’isolamento, l’accrescimento dei rapporti, ma soprattutto, la conferma dell’atteggiamento di gioia “nel dare che nel ricevere”.

 

 

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