Presentato il progetto “Oltre la pietra” per acquisizione in 3D dei monumenti di Viterbo (VIDEO)

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – Quella del 12 febbraio è una delle giornate che verrà ricordata negli annali di Viterbo, città sempre più rivolta al futuro. Nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, in conferenza stampa, è stato presentato lo straordinario e ambizioso progetto dal titolo “Oltre la pietra” che con una speciale opera di acquisizione digitale in 3D, punta alla valorizzazione del patrimonio monumentale, storico e artistico di Viterbo. Progetto finanziato dal Comune di Viterbo.

Ad introdurre l’incontro la giornalista Cristina Pallotta che nel presentare i relatori ha posto l’accento sul valore dell’innovativo progetto non solo culturale ma anche sociale.

I saluti istituzionali sono della sindaca Chiara Frontini che non solo ha condiviso l’importanza del progetto ma ha anche ribadito che questo è un investimento del Comune che guarda alle generazioni future.

La parola passa poi all’assessore alla cultura e all’educazione Alfonso Antoniozzi che precisa: “Il progetto ambizioso di acquisizione digitale dei beni monumentali e architettonici della città di Viterbo, è un progetto che ha come obiettivo, il cielo. L’acquisizione di questi dati che in questo momento vengono elaborati da un computer con una finalità che in futuro possono essere elaborati con una finalità diversa e rende una volta per sempre tesoro immateriale qualcosa di materiale. Questo è un progetto che impegna al momento fondi dell’Amministrazione”.

La genesi del progetto è affidato all’archeologo Gianpaolo Serone, socio fondatore di Archeoares che mostra in video il logo realizzato, tutto nella tonalità del grigio che richiama il peperino.

Al tavolo dei relatori Sara De Angelis, direttrice del Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz e in rappresentanza della Direzione regionale dei Musei del Lazio, molto contenta di conoscere questo progetto che dà spazio e possibilità anche ad ampliamenti digitali sul museo.

Interviene per i saluti il Prefetto Gennaro Capo che nel condividere la bella l’iniziativa promette che si farà promotore presso il Ministero dell’Interno per mettere in luce anche chiese e conventi sparsi per l’Italia, che potrebbero entrare nel progetto.

Anche Luigi Pasqualetti, Presidente della Fondazione Carivit, si dichiara soddisfatto dell’iniziativa e annuncia, dopo il successo della mostra su Scriattoli, un’altra mostra, sempre al Museo della Ceramica, su Cesare Pinzi con la pubblicazione della guida del 1906 sulla città di Viterbo. Infine, sempre per Scriattoli, la Fondazione intende pubblicare un libro sulla nascita della Cassa di Risparmio”.

Interviene Gilda Nicolai, docente di archivistica generale presso il DISUCOM dell’Università degli Studi della Tuscia, delegata dal Rettore per gli studenti: “ Sono qui in rappresentaza del Rettore Ubertini felice di aderite al progetto bellissimo e con la collega Dapozi , docente dell’arte medievale daremo supporto a questo progetto con uno studio sui chiostri viterbesi, realtà intrigante perchè sono a confine tra il sacro e il profano, sono all’interno di strutture sacre ma presentano delle architetture e delle alchimie profane”.

Ora è la volta del prof. Saverio Malatesta del Centro interdipartimentale di ricerca DigiLab della Sapienza Università di Roma, il quale con parole chiare ed esaustive ha spiegato con immagini video tutto il progetto: “Da un’emozione è nato un piccolo esperimento: 8 edifici scansionati, laser, acquisito parte della città, valorizzazione territori. Qualsiasi progetto culturale non deve mai essere fine a se stesso ma deve pensare sempre da una parte agli interlocutori del presente, dall’altra al futuro. E’ stata una bella impresa, non sono mancati momenti goliardici, momenti di fatica, dieci giorni di acquisizioni di scansioni laser scanner sui quali sovrapporre informazioni di carattere fotografico per aumentare il dettaglio e la bellezza di quello che può esser visto in futuri tour virtuali che permetteranno di scoprire, anche da un cellulare, particolari che potrebbero sfuggire. Si utilizza anche il Metaverso, strumento potentissimo di creazione di comunità digitale, attraverso il quale far conoscere tutto il portato territoriale e patrimoniale di una comunità nei diversi modi che ci siamo raccontati”.

Tra i numerosi presenti sia civili che militari, anche l’assessore Manuele Aronne e la consigliera Laura Allegrini.

Hanno sostenuto il progetto la Prefettura di Viterbo, il Dicastero Vaticano della Cultura e dell’Educazione, la Direzione Regionale dei Musei del Lazio, la Diocesi di Viterbo, la Fondazione Carivit, l’Università degli Studi della Tuscia, Musei di Viterbo (MUVI).

– NOTA – L’azione proposta costituisce un ottimo biglietto da visita della città di Viterbo anche in vista del prossimo Giubileo del 2025. L’acquisizione tridimensionale di oggetti o ambienti mediante l’uso di laser scanner consente una poliedricità di applicazioni che spaziano dal campo della documentazione e della tutela alla valorizzazione in chiave turistica e territoriale. Al contrario di altre metodologie di acquisizione digitale, il laser scanner restituisce immediatamente un contenuto 3D, così da ottimizzare la fase stessa di rilievo, e garantire una maggiore aderenza e completezza dell’operazione.
I vantaggi dell’applicazione del laser scanner nei beni culturali sono numerosi:
● Precisione e dettaglio: il laser scanner è in grado di catturare dati con una precisione elevata, consentendo di creare modelli 3D estremamente dettagliati. Questo è particolarmente importante quando si tratta di beni culturali, dove è fondamentale preservare ogni aspetto e dettaglio dell’oggetto o del sito.
● Non invasività: il laser scanner non richiede il contatto fisico con l’oggetto o il sito da scansionare. Questo significa che è possibile catturare dati senza danneggiare o disturbare i beni culturali, il che è di vitale importanza per la loro conservazione.
● Velocità di acquisizione: il processo di scansione laser è molto più veloce rispetto ai metodi tradizionali di documentazione, come la misurazione manuale. Ciò consente di risparmiare tempo e risorse nella documentazione e conservazione dei beni culturali.
● Registrazione accurata di siti archeologici: nei siti archeologici, il laser scanner può catturare con precisione le strutture e le caratteristiche del terreno, consentendo agli archeologi di studiare e documentare le scoperte in modo dettagliato.
● Documentazione per la conservazione: i dati raccolti con il laser scanner possono essere utilizzati per monitorare lo stato di conservazione nel tempo, identificare danni o cambiamenti e pianificare interventi di restauro o conservazione.
● Ricostruzione virtuale: i modelli 3D generati dai dati del laser scanner possono essere utilizzati per creare ricostruzioni virtuali di siti o oggetti culturali. Queste ricostruzioni possono essere utilizzate per scopi educativi, museali o di ricerca. Sono, inoltre, una base imprescindibile per lo sviluppo della gamification (utilizzo di meccanismi tipici del gioco e, in particolare, del videogioco come punti, livelli, premi, beni virtuali, classifiche, per rendere gli utenti o i potenziali clienti partecipi delle attività di un sito e interessarli ai servizi offerti) strumento già adottato da alcuni dei maggiori musei del mondo e che ha restituito risultati entusiasmanti.
● Condivisione e preservazione dei dati: i dati acquisiti con il laser scanner possono essere facilmente archiviati, condivisi e analizzati in modo digitale, garantendo la loro preservazione a lungo termine e facilitando la collaborazione tra esperti di tutto il mondo.
Gli edifici selezionati – Per questa campagna di rilevamento, che sarà coordinata da Archeoares e dal Centro interdipartimentale di ricerca DigiLab di Sapienza Università di Roma, sono stati individuati diversi siti che ricadono nel territorio comunale, comprese le frazioni. Si tratta di alcune tra le più importanti espressioni artistiche e architettoniche cittadine e, inoltre, sono già saldamente inseriti in contesti turistici frequentati e organizzati. Ci preme specificare che una prima campagna di rilevamento, finanziata da Archeoares, è stata già portata a termine con l’acquisizione dei seguenti siti: ●Loggia del Palazzo Papale ●Cattedrale di San Lorenzo ●Chiesa di S. Maria Nuova.

Il progetto presentato prevede invece l’acquisizione dei seguenti monumenti: ●Piano nobile del Palazzo dei Priori ●Chiesa di S. Maria della Verità ●Chiesa di S. Francesco alla Rocca ●Basilica di Santa Maria della Quercia ●Chiesa Abbaziale di San Martino al Cimino.
Dopo questa prima sperimentazione, tramite un progetto articolato, le scansioni potrebbero riguardare tutto il patrimonio cittadino, compresi i musei, al fine di produrre una documentazione utile alla tutela, alla ricerca e allo sviluppo culturale e turistico di Viterbo.

 

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