di ANNA MARIA STEFANINI –
VITERBO – Mercoledì 27 novembre, alle ore 15, nella sala rossa di Palazzo dei Priori, la sindaca Chiara Frontini e l’assessore alla qualità degli spazi urbani Emanuele Aronne hanno illustrato l’accordo sottoscritto con l’ Università La Sapienza di Roma – Dipartimento di Architettura e il Progetto per il Piano attuativo di Recupero del Centro Storico di Viterbo.
La Sindaca e l’assessore Aronne hanno presentato alla stampa il gruppo di lavoro che porterà avanti il progetto. Sono intervenuti il prof. arch. Orazio Carpenzano, responsabile scientifico del Dipartimento di Architettura e Progetto – Sapienza Università di Roma e l’architetto Stefano Peruzzo, dirigente Settore VII Comune di Viterbo. Presenti in sala anche Paolo Marcoaldi e Barbara Pizzo del team del gruppo di lavoro del professor Carpenzano, l’assessore Stefano Floris e l’architetto Alfredo Passeri.
Chiara Frontini ha aperto la conferenza affermando: “Oggi, per la città di Viterbo , è un bel giorno. Da tempo infatti questo piano aspettava di essere avviato. Il piano attuativo di recupero del centro storico darà finalmente ai cittadini e ai tecnici un quadro di azione con regole certe su come effettuare i diversi interventi al centro storico della città. Si tratta di un piano per una nuova pianificazione urbanistica e per la riqualificazione ambientale. Siamo partiti dallo studio di alcuni documenti che già conoscevamo, tra questi il Masterplan, approvato all’amministrazione Michelini, al quale aveva lavorato proprio il professor Orazio Carpenzano, qui presente, che definiva essenzialmente delle linee di indirizzo”. Poi la Prima Cittadina ha ricordato: “Il nostro Piano regolatore generale è uno dei più vecchi d’ Italia: fu approvato nel 1974 dal Comune. In esso era contenuto tutto ciò che veniva modificato e si muoveva nel centro storico cittadino, ma era comunque da rinviare a un vero e proprio piano generale di recupero. Nell’anno 1990 l’allora consiglio comunale approvò qualcosa relativo a un piano di recupero, ma in linea di massima. Ora invece daremo finalmente vita a uno piano attuativo con regole chiare e certe. Lo spopolamento del centro e le difficoltà di questa zona della città sono in parte dovute anche alla mancanza di programmazione chiara, con regole ben precise. Proprio per questo motivo, noi vogliamo colmare queste lacune: se ripartisse il centro storico, ne avrebbe un vantaggio tutta la città. Si tratta di un’importante e necessaria sfida collettiva”.
L’architetto Stefano Peruzzo ha evidenziato le caratteristiche del piano attuativo e ha ribadito l’importanza delle regole chiare per il recupero. Il professor Orazio Carpenzano ha affermato:” Il quadro conoscitivo era importante, ma è altrettanto importante conoscere i problemi dell’oggi, l’operosità viterbese, l’isolamento, la vicinanza con Roma. Abbiamo individuato sei luoghi strategici e una funzione di indirizzo, partendo dalla storia, dal tessuto sociale, dalle regole che possano dare certezza all’azione con capacità metamorfica di adattamento. Si lavora sull’esistente con l’intenzione di sovrascriverlo. Le nuove generazioni potranno scrivere dunque pagine nuove sul vecchio. Ci concentreremo sull’osservazione dell’esistente per realizzare un’idea di futuro per il centro storico, con un’idea di continuità. Avremo figure di sociologi e persone che si occupano di ambiente. Il quadro lo proponiamo in un confronto continuo con l’agenda europea, anche con attenzione ai rischi. Ciò non dev’essere percepito come disagio, perchè è importante lasciar passare la vita in un luogo, grazie alla sistemazione di edifici e al raggio di azione di un piano specifico. La professoressa Barbara Pizzo rappresenta l’urbanistica vicina alle ragioni esposte, per quello che l’assessore Aronne ha definito un “centro contemporaneo”. “In molti centri storici di altre città ci sono quadri normativi che difendono la parte storica dalla contemporaneità. A volte c’è invece una certa discrezionalità. Le regole dovrebbero disciplinare questa discrezionalità ed ecco perchè sono fondamentali ” – ha ribadito inoltre il dott. Carpenzano – Non tutto deve essere intoccabile: si devono preservare elementi storici, ma in base a regole ben chiare e predefinite, in base a una progettazione consapevole. Sarà un piano che il singolo cittadino e i tecnici potranno prendere come riferimento per gli interventi che nel tempo vorranno effettuare negli edifici in cui vivono.” Secondo quanto esposto, si andranno così a mettere delle regole precise per poter effettuare cambiamenti di rilievo nell’urbanistica della parte antica della città, in una casistica variegata di interventi: dall’installazione di un ascensore, al rifacimento di una scala, dal recupero di un balconcino a quello delle facciate. Il professore ha poi ricordato: “Quando siamo venuti a Viterbo – ormai circa sei anni fa – abbiamo iniziato un lavoro di contatto anche con l’urbs e la civitas, avviando un piano conoscitivo dedicato all’ascolto della città, osservando quanto fosse fondamentale incorporare la “somma” di tutta la storia viterbese. Per questo abbiamo individuato dei luoghi strategici intorno ai quali potesse ruotare il nostro Masterplan. La cosa fondamentale è certamente quella di cercare di creare una task torce di fronte ai problemi del centro”.
Ci vorranno circa 24 mesi per la definitiva messa a terra del piano. L’assessore Emanuele Aronne ha precisato:“Questo piano viene finanziato con fondi di bilancio e si tratta di una scelta ben precisa, perché si sente realmente la necessità di una programmazione con regole chiare. Nel nostro centro storico ci sono varie realtà: ci sono più centri storici. Ad esempio il quartiere San Faustino e San Pellegrino, che sono ben diversi, oggi vengono considerati allo stesso modo e questo rappresenta una parte del problema. Ora andiamo invece verso una direzione differente e necessaria. Il piano attuativo di recupero sarà un insieme di norme per dare certezza alla città e costituisce una nuova visione della città in vista di una prospettiva futura. Io sono convinto che per il centro storico sia necessario un lavoro di questo tipo: nel momento in cui sarà scritto avremo già delle linee importanti da cui poter partire”.