Presidi per la DAD, non tutti firmano. Bugiotti [P. Savi]: “La scuola non può essere più sacrificata”

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – In uno dei momenti di maggiore incertezza sull’imminente futuro della scuola, nel quale opinioni contrastanti di sindaci e personaggi politici in generale generano un coro di voci dissonanti, i presidi della Tuscia firmano un documento per tornare alla didattica a distanza, asserendo che “L’ambiente classe è una condizione favorevolissima al contagio“. Tutti, o quasi.

Tra i tanti nomi, infatti, non compare quello di Paola Bugiotti, dirigente scolastico del Paolo Savi dal 2012.

Sono stati aperti ristoranti, cinema, teatri, shopping, stadi, feste e cenoni più o meno autorizzati e ora si sacrifica la scuola, come se a questa si potesse tutto sommato rinunciare. – esordisce la D.S. del Savi – Fino a prima della pandemia, l’istituzione scuola forniva la granitica certezza di essere ineludibile, vitale e necessaria. Ricordiamo tutti lo sgomento che ci prese all’annuncio della prima chiusura da parte dell’allora governo. Mai nessun cittadino avrebbe neanche lontanamente pensato che per qualsiasi motivo le attività didattiche avrebbero potuto essere sospese, seppure surrogate da una inutile didattica a distanza.

Incredula e quasi offesa, continua:

Insomma ormai è stato sdoganato il principio che, in certi casi si può anche fare a meno della scuola e della formazione che essa offre. Questo apre una strada che non presagisce nulla di buono per il futuro dei giovani, della società e dell’unanimità intera.

Per poi, definitivamente, allontanarsi da qualsiasi proposta di interrompere le lezioni in presenza:

Credo fermamente che a questo punto la scuola non possa più essere sacrificata e che occorra percorrere altre strade per fermare i contagi.

E il Ministro dell’Istruzione italiano, Patrizio Bianchi, pare dar ragione alla D.S. Bugiotti, rispondendo categorico alle raccolte firme per tornare alla DAD: “Nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza“.

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